CHIETI – Un movimento franoso che da tempo interessa le loro abitazioni preoccupa i residenti di via Gran Sasso, via Fonte della Vecchia, via De Laurentiis e via don Minzoni, a Chieti. Un palazzo di nove piani con 27 appartamenti è già stato sgomberato in seguito a un’ordinanza del dicembre scorso del Comune. I residenti avevano già scritto una prima lettera al comune nell’aprile del 2017 e ora, più che mai, tornano a sollecitare il comune.
“Ci sono pilastri che si abbassano, un soffitto impedisce persino l’apertura di un garage, le crepe si moltiplicano e i pavimenti si sollevano”, dicono preoccupati i cittadini, nonostante gli interventi effettuati. Il sindaco Umberto Di Primio, pur evitando allarmismi fa sapere che gli uffici competenti scriveranno di nuovo alla Regione, come fatto tempo fa, per dare la sveglia, dice, e si impegna a far giungere Genio Civile e Vigili del Fuoco sul posto per verificare la situazione. Non solo per questa, ma anche per altre frane che interessano la città di Chieti.
Già nell’aprile del 2017 il primo allarme per la collina di Chieti che frana: quando in una lettera indirizzata al Comune, spiega il quotidiano Il Centro, i residenti denunciavano la “precaria situazione di stabilità del versante collinare rivolto a nord ovest”.
E’ trascorso un anno dall’allarme lanciato dai residenti dei palazzi interessati dalle crepe ed ora sarebbero 12 i condomini minacciati dalla frana che parte da via Gran Sasso e arriva fino a via Fonte della Vecchia, via De Laurentiis e via Don Minzoni. Uno dei palazzi, 27 appartamenti per 9 piani in via Don Minzoni, è stato già sgomberato. “I pilastri si abbassano, un soffitto distrutto impedisce l’apertura dei garage, i pavimenti si sollevano”, insomma i residenti sono preoccupati.
Nella lettera inviata al Comune, prosegue il quotidiano Il Centro, l’ingegnere Giuseppe Matricardi, incaricato dai residenti di studiare il movimento franoso in atto, rivela: “Il fenomeno lamentato ha visto coinvolti svariati edifici condominiali che hanno richiesto urgenti interventi di consolidamento delle fondazioni”. Ma quegli interventi, purtroppo, non sono bastati: a detta dei residenti le crepe sui muri si allargano, a terra cadono calcinacci, le piastrelle dei pavimenti si sollevano e ormai le porte basculanti dei garage si aprono a metà. Tanto che, il 24 maggio, i residenti del condominio Panoramico hanno scritto un’altra lettera al sindaco Umberto Di Primio, al presidente della Provincia Mario Pupillo e anche al prefetto Antonio Corona per denunciare che adesso si sono abbassati anche i pilastri. La lettera continua spiegando che la frana non è circoscritta ma mette a repentaglio un’area vasta.
C’è un atto del Comune che risale al successivo 19 maggio 2017, quando il dirigente Paolo Intorbida ha chiesto alla Regione di intervenire: “Considerata la vasta area interessata dai fenomeni di dissesto segnalati e l’apprensione degli abitanti coinvolti, si chiede alla Regione un intervento di valutazione tecnica e finanziaria per l’approfondimento delle criticità presenti sull’area”.