VENEZIA – «Dai ballottaggi vengono risultati con luci e ombre. Brucia la sconfitta di Venezia come quelle di città importanti quali Arezzo, Fermo, Matera, Nuoro». A poche ore dai risultati dei ballottaggi delle comunali, il Pd ammette la batosta. Tocca al vicesegretario Lorenzo Guerini metterci la faccia: «Aver riconquistato città simbolo come Mantova o Trani o confermato buoni amministratori a partire da Lecco non è sufficiente a giudicare positivo questo risultato», commento. «L’analisi puntuale conferma che il Pd è nettamente il primo partito in Italia anche nel numero dei sindaci, ma non è sufficiente a farci brindare stanotte».
Nel centrodestra si canta vittoria. «Il metodo Brugnaro è un modello civico e politico per il Paese», scrive Renato Brunetta nel Mattinale. «Uniti si vince. E il carisma di Berlusconi è decisivo». La novità è che «Renzi ammette la sconfitta». «Ma come al solito – dice Brunetta – la colpa è sempre degli altri. Il fatto certo è che ha perso tutto il Pd, da qualunque parte lo si guardi». Mentre Alfano prova a intestarsi la presa di Venezia: «Io – dice il leader Ncd – sono l’unico esponente del centrodestra che il nuovo sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha incontrato prima delle elezioni».
Questi ballottaggi saranno ricordati per il tracollo del Pd a Venezia. In Laguna vince l’imprenditore Luigi Brugnaro e vincono la destra e la Lega. L’astensionismo è stato altissimo: un elettore su due, disgustato, deluso, perplesso, ormai insensibile, non è neanche più andato a votare. Ma ci sono anche altre città in cui il centrosinistra ha incassato sconfitte pesanti, passando dai sette capoluoghi amministrati (su undici) a quattro. È il caso di Arezzo , terra del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, dove il candidato Matteo Bracciali è stato battuto al fotofinish dallo sfidante Alessandro Ghinelli, che riporta la città al centrodestra.
Stesso destino per Matera (dove ha vinto Raffaello De Ruggieri, centrodestra), mentre a Fermo e Nuoro i candidati del Pd cedono il passo agli sfidanti sostenuti da liste civiche. Nella città marchigiana passa Paolo Calcinaro con la lista Piazza Pulita, mentre nel capoluogo sardo il nuovo sindaco è Andrea Soddu, sostenuto da una colizione civica appoggiata anche dal Partito Sardo d’Azione. Il centrodestra conserva le amministrazioni di Rovigo (Lega Nord vittoriosa con la coalizione a sostegno del suo candidato Massimo Bergamin) e Chieti (Umberto Di Primio ripete il risultato del primo turno, staccando Luigi Febo del Pd), mentre Lecco (riconfermato Virginio Brivio) e Macerata (eletto Romano Carancini) rimango saldamente tra le mani del Pd. Che strappa agli avversari solo due amministrazioni: Trani (eletto Amedeo Bottara) e Mantova (Mattia Palazzi).
Il Movimento Cinque Stelle aggiunge altri tre sindaci: vittoria a Venaria Reale , in Piemonte (il neosindaco Roberto Falcone passa dai 2.577 voti del primo turno ai 9.159 del ballottaggio contro il candidato del Pd) a Quarto, in Campania e a Porto Torres, in Sardegna. A Segrate ha vinto per soli 59 voti il giovane Paolo Micheli, il candidato del centrosinistra alla cui festa elettorale era finito per sbaglio Silvio Berlusconi. Per la prima volta la cittadina dove Berlusconi ha costruito Milano 2 sarà governata dal centrosinistra. A Voghera è andato a Forza Italia il ballottaggio tutto interno al centrodestra: vittoria per 29 voti degli azzurri (che eleggono sindaco Carlo Barbieri) sulla Lega Nord. Si conferma il trend negativo dell’affluenza alle urne. Di poco sopra il 47% il dato definitivo, un calo significativo rispetto al primo turno: -16,10%.