CHIETI – Tutto resta come prima. Il sindaco di Chieti Umberto Di Primio ha sciolto le riserve ed ha ufficializzato, nel corso di una conferenza stampa, il ritiro delle dimissioni seguite allo strappo con Forza Italia.
Il primo cittadino ha spiegato, in una lettera e nel corso dell’incontro con gli organi di informazione, che ha preso questa decisione per scongiurare l’arrivo del commissario prefettizio e per rispetto nei confronti delle 11 persone che “ci hanno messo la faccia” e il 2 luglio scorso hanno votato il bilancio di previsione.
L’ultima seduta del consiglio comunale, infatti, era stata contrassegnata dall’assenza in aula proprio dei consiglieri azzurri nonostante la quale, comunque, il primo cittadino era riuscito a far approvare il bilancio di previsione con 11 voti favorevoli e 10 contrari ma aveva lasciato Forza Italia.
Il rischio che lo strumento finanziario non venisse approvato e che in municipio arrivasse il commissario prefettizio in vista di prossime elezioni la prossima primavera è stato, dunque, per il momento scongiurato ma resta l’incognita sull’approvazione del bilancio consuntivo che spiega Di Primio “Se non sarà approvato in consiglio sapremo di chi sarà la colpa”. Lo strappo con Forza Italia resta ma il Sindaco non pensa ad un rimpasto della giunta a meno che non lo chiedano i partiti in merito ai propri assessori nominati all’interno dell’esecutivo.
Dopo tre settimane di tensioni e una giornata di trattative Di Primio ieri si è tenuto lontano dal Comune e non ha partecipato alla seduta di giunta che è stata presieduta dal vice sindaco Giuseppe Giampietro. I 5 consiglieri di Forza Italia Marco D’Ingiullo, Emiliano Vitale, Maurizio Costa, Maura Micomonaco ed Elisabetta Fusilli, rimasti fermi sulle loro posizioni, annunciano che, se non avranno le attese risposte dal primo cittadino, non parteciperemo neppure al voto del bilancio consuntivo.
Il sindaco precisa, inoltre, che se è vero che aveva già rassegnato le dimissioni il 14 settembre scorso e le aveva ritirate il 5 ottobre era avvenuto per motivi diversi: ovvero dopo la mancata candidatura a presidente della Regione con Forza Italia.