L’AQUILA – I precari del Comune dell’Aquila si affidano ad una nota per fornire diverse precisazioni. Lo fanno in riferimento alle dichiarazioni da parte dei cosiddetti idonei del concorsone Ripam. Tutte le pretese di assunzione avanzate dagli idonei, si fondano su di un presupposto errato. Si sostiene che i precari del Comune sarebbero stati assunti per chiamata diretta in assenza di selezioni pubbliche.
“Ebbene, tali dichiarazioni oltre che errate – si legge nella nota – sono assolutamente diffamatorie. I precari sono stati assunti in virtu’ di una selezione pubblica, indetta nella fase post sisma ai sensi di varie OPCM (chi parla di raccomandati sappia che utilizza un argomento strumentalmente spendibile in tutti i casi di selezione). Successivamente al superamento della selezione venivano quindi stipulati con l’ente locale contratti di lavoro a tempo determinato, il cui termine di durata e’ stato piu’ volte prorogato e rinnovato; le attuali rivendicazioni degli idonei riguardano, sia chiaro, l’interesse ad un contratto a tempo determinato della durata di circa tre mesi, ossia da ora a fine 2015. Si tratterebbe quindi dell’interesse ad entrare da precari in sostituzione degli attuali precari”.
“Ad oggi – viene precisato – i precari del Comune dell’Aquila stanno protestando al fine di ottenere non un ingiusto privilegio, bensi’ al fine di veder attuate le disposizioni legislative che consentirebbero la relativa proroga o il rinnovo. Pertanto, sino a che saranno vigenti tali disposizioni, che ad oggi, nonostante le titubanze del Comune dell’Aquila, consentirebbero la proroga o il rinnovo sino al 2017, le pretese degli idonei sono giuridicamente infondate. Solo in seguito, eventualmente, potranno far valere le relative pretese. Sino ad allora i precari continueranno nella lotta per i relativi diritti, senza contrastare, a differenza degli idonei, le legittime aspettative di altri, che peraltro, essendo idonei, possono essere assunti a tempo indeterminato anche da altre amministrazioni”.
“Va, infine, precisato – conclude la nota dei precari – che la tanto decantata operativita’ dal primo giorno da parte degli idonei e’ infondata. La macchina amministrativa del Comune dell’Aquila non puo’ permettersi, nel processo di ricostruzione, fasi di stallo o rallentamenti.