PESCARA – I revisori dei conti hanno dato l’ok al Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Pescara. Comunque sottoposto a condizioni. Lo hanno annunciato oggi il sindaco Marco Alessandrini e l’assessore Bruna Sammassimo, con il dirigente Guido Dezio, i quali hanno anche reso nota la comunicazione arrivata dal Ministero dell’Interno che fissa a 33 milioni e 480 mila euro l’importo massimo spettante al Comune di Pescara (in caso di approvazione del Piano da parte della Corte dei conti), per quanto riguarda l’accesso al cosiddetto “Fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli Enti locali”.
Una buona notizia per gli amministratori del capoluogo adriatico perche’ accedere al Fondo per questo importo vuol dire “fare il pieno, considerato che il massimo era 35 milioni, ha sottolineato il sindaco, e si aprono spazi finanziari per 6 milioni e 600 mila euro”, come indicato sempre nella comunicazione ministeriale. “E’ un anticipo dello Stato – ha aggiunto la Sammassimo – che dovremo rimborsare in dieci anni senza interessi e questo vuol dire mettere sulla citta’ 33 milioni di euro, cioe’ ricreare economia nella nostra citta’”.
Dezio ha commentato che se le cose andranno come si spera “entro la fine del 2016 avremo pagato tutti i debiti pregressi, quelli certi e quelli che oggi sono potenziali, e pagheremo i fornitori con regolare contratto entro i 60 giorni”. Per quanto riguarda invece i rilievi del Collegio dei revisori solo uno viene ritenuto “fondato con certezza” dagli amministratori e riguarda il calcolo del Fondo svalutazione crediti per cui si e’ deciso di agire di conseguenza e, anche in considerazione del rischio di fallimento dell’Aca, il disavanzo passa da 41 milioni a oltre 50 milioni e il Fondo svalutazione crediti passera’ da 7 milioni a 41 milioni, considerate tutte le voci relative ai crediti che potrebbero non essere riscossi dal Comune.
Sara’ presentata una controdeduzione su un altro rilievo, quello che riguarda la scelta di spalmare il disavanzo del 2014 in 28 anni anziche’ in dieci, per “incidere meno sulla collettivita’ pescarese”. Per il sindaco si tratta di una scelta in linea con le previsioni di legge e quindi da difendere. Domani il dibattito approda in Consiglio.