SULMONA – Avrebbero strisciato il cartellino dei colleghi assenti dal lavoro. Queste persone sono finite sotto inchiesta ma senza contestazione del danno erariale. Sono dipendenti sia del Comune sia delle cooperative che svolgono alcuni servizi per conto dell’ente, i quali si sarebbero preoccupati di sostituirsi ai colleghi assenti ingiustificatamente timbrandogli il badge.
È ancora il quotidiano Il Centro a svelare i loro nomi che vanno ad aggiungersi alla lista dei primi 25 indagati dalla procura della Corte dei Conti dell’Aquila e anche da quella presso il tribunale di Sulmona. Si tratta di Antonio Mangiarelli, Paolo La Gatta, Roberto D’Aurelio, Genoveffa Amatangelo, Mirko Carabia, Claudia Di Loreto e Luminita Josub. Un’abitudine dunque consolidata nel comune di Sulmona quella di timbrare il badge per il collega d’ufficio o l’amico o il familiare.
Sempre secondo quanto emerso dalle indagini della guardia di finanza la maggior parte dei dipendenti coprirebbe il collega o il familiare, quando si tratta di allontanarsi dall’ufficio per svolgere altre attività che nulla hanno a che vedere con i compiti del dipendente comunale.
Alcuni esempi: Felicia Vanacore timbrava per Venanzio Piccoli così come faceva Luminita Josub, mentre Anna Rita Spagnoli e Patrizia Ciniglio facevano il favore a Rita Mastrangioli mentre quest’ultima si assentava dal lavoro. Alessandro Ginnetti nei momenti di assenza consegnava il suo badge a Ivana Sfronsone e Antonella Di Placido che, ogni tanto, riceveva in cambio la cortesia. Di Placido, sempre secondo i rilievi fotografici e i filmati sarebbe stata una delle più attive nel timbrare cartellini che appartenevano ai colleghi di lavoro. Le fiamme gialle hanno infatti accertato che l’avrebbe fatto per 17 volte durante il periodo sottoposto a controllo.
Un fenomeno che è stato evidenziato, anche se in maniera meno pesante, nell’ufficio anagrafe dove alcuni dipendenti, a turno, si preoccupavano di validare il badge per coprire le assenze ingiustificate della responsabile Mirella Santilli. Altro dipendente che si sarebbe dato da fare per strisciare i cartellini dei colleghi ė Stefano Pezzella che secondo i dati raccolti dalla finanza, lo avrebbe fatto 12 volte e sempre a vantaggio di Marco Chiavari.
Intanto sempre dalle carte inviate dalla procura della corte dei conti agli indagati si è appreso che sarebbero 44 i dipendenti comunali sotto inchiesta più 5 delle cooperative di cui 4 in servizio alla Satic e uno alla coop 2001 di Roma. In tutto 49 e non 46 su un totale di 135 dipendenti in servizio e non 102, come riportato fino ad oggi da alcuni organi d’informazione.