L’AQUILA – Giuliante aveva annunciato di spifferare tutto. E così ha fatto. L’assessore regionale alla Protezione Civile ha indetto addirittura una conferenza stampa. E la notizia bomba è stata che la “talpa” del “Concorsone” sarebbe proprio il presidente del Formez Carlo Flamment. Giuliante ne chiede anche la rimozione dall’incarico.
Nulla a che vedere, quindi, con la fuga di notizie di quel quesito pubblicato giorni fa on line. La vicenda alimenta altri dubbi e polemiche. Giuliante ha aggiunto che per metà delle circa quattromila domande rese note dal Formez si conoscerebbero già in anticipo le risposte, nonostante il Formez le avrebbe rese “pubbliche” solo il 9 novembre. Oltre duemila quesiti e relative soluzioni, sono già on line sul sito www.quiz-concorsi-online.com. Dunque chi ne era a conoscenza ha avuto modo di vedere i risultati prima degli altri candidati. Inoltre se dei quesiti ‘generali’ (quelli su comprensione verbale, lingua straniera, ragionamento numerico) si conoscono già le soluzioni, quelli più tecnici, inerenti la ricostruzione aquilana sarebbero sbagliati, ha detto l’assessore “come abbiamo avuto modo di verificare personalmente”.
Da qui l’accusa che sia proprio il Formez la ‘talpa’ del concorsone. Su quel sito, a ben leggere ci sono tutti i quesiti tratti dalla banca dati del Ripam per la realizzazione delle prove preliminari di vari concorsi tenuti a livello nazionale dal 2010 a marzo 2012. E’ da qui che poi il Formez ‘pescherebbe’ le domande.
“Mi aspetto che Barca chiami il presidente Flamment – ha aggiunto – e lo cacci in malomodo. Ma mi aspetto anche che il sindaco Massimo Cialente convochi immediatamente la giunta per revocare l’incarico alla società. Ho esposto la questione in una conferenza stampa pubblica e ritengo che sia il Tar che la Procura de L’Aquila abbiano elementi sufficienti per decidere su una eventuale sospensione del concorso.
Immediata arriva la replica del Formez che sostiene come Giuliante si sia accorto “con 10 giorni di ritardo di un fatto che chiunque poteva rilevare: alcune risposte ai quiz (quelle su quesiti generici-attitudinali e non quelle relative alla ricostruzione) sono contenute nelle banche dati Formez, precisamente rintracciabili nelle batterie di quiz adoperate nei concorsi passati”.
“Fra tanti problemi che ha la città dell’Aquila – si legge nelle nota – è doloroso constatare che vi sia un assessore che prende lucciole per talpe. La questione avrebbe sapore solo folcloristico se non rientrasse in un disegno che da giorni tende a provocare l’annullamento del concorso con conseguente sabotaggio della ricostruzione dell’Aquila e possibile danno erariale”.
Per queste ragioni Formez PA “nel rassicurare le istituzioni e i concorrenti sul totale rigore e validità delle procedure concorsuali, garantiti peraltro da una Commissione Interministeriale, si riserva ogni azione legale a tutela della sua immagine e dei suoi vertici”.
A Parte la diatriba tra Giuliante e il Formez, prosegue il lavoro degli investigatori per appurare se ci sono state violazioni di legge nella rivelazione del quiz è incessante. Infatti la polizia postale e gli uomini della pg della polizia hanno acquisito una una serie di atti informatici nella sede del Formez per scovare chi e come ha fatto uscire il test poi pervenuto in possesso dell’ex capo del Diset, Roberto Petullà ,che poi lo ha inviato incautamente a un sito aquilano.
Secondo gli investigatori, infatti, è indispensabile approfondire certi percorsi. Inoltre sotto la lente di ingrandimento ci sono anche mail che sono state inviate da alcuni enti. Probabilmente l’ipotesi che la vera fuga di notizie c’è stata soprattutto a Roma e in tal senso si spiega un esposto presentato ieri da alcuni precari alla Procura di Roma. Si è appreso, infine, che la polizia postale giorni fa si è presentata in forze nel sito Internet che ha pubblicato il quiz cercando per ore, ma senza trovarlo, l’intero database del Concorsone.