L’AQUILA – Sul Concorsone, il direttore di Formez Pa sente il dovere di tranquillizzare tutti. A cominciare dalle migliaia di partecipanti, che dopo l’avvicendarsi di botta e risposta nei giorni scorsi hanno avutoseri dubbi soprattutto sulla certezza di svolgimento o meno delle prove preselettive, previste dalla prossima settimana. Villani in una lunga lettera dice che non ci saranno problemi e dà alcune spiegazioni sulle procedure seguite dal Formez per l’allestimento dell’intero concorso. “Alle affermazioni rese in sede di conferenza stampa dal dott. Giuliante, Assessore regionale dell’Abruzzo, lo scorso 8 novembre, ed alle ulteriori questioni poste alla stampa, – dice Villani – si ritiene di dover far seguire alcune precisazioni, rassicurando che il Concorso Ripam-Abruzzo viene svolto in termini di stretta legalita’ e trasparenza e ritenendo che le parziali e confuse informazioni diffuse siano opera di alcuni che perseguono soltanto interessi particolari e non generali, e che pertanto, ai sensi dell’Articolo 98 della Costituzione, dovrebbero essere ritenuti irricevibili”.
“Con il progetto Ripam il Formez, strumento operativo di cui si avvale sin dall’inizio la Commissione Riqualificazione Pubblica Amministrazione istituita con decreto interministeriale del 25 luglio 1994 – rileva il direttore – ha introdotto rilevanti novita’ nel settore del reclutamento del personale pubblico, secondo i principi della celerita’, economicita’ e trasparenza. Nel tempo, il massiccio ricorso alle nuove tecnologie ha favorito un drastico abbattimento dei tempi e dei costi (anche dell’80%), nonche’ la totale trasparenza delle procedure, tanto da rendere visibili ai candidati tutte le fasi sensibili del procedimento. Quanto alla questione delle banche dati dei quesiti, in particolare di quelli attitudinali, premesso che nessuna responsabilita’ e’ imputabile ai dirigenti dell’Istituto e tantomeno al Presidente del Formez, in quanto la procedura che il Formez attua e’ decisa e validata dalla Commissione Interministeriale, va evidenziato quanto segue: i test attitudinali sono finalizzati a valutare le capacita’ di base (ossia attitudini e potenzialita’ intellettive) ritenute necessarie per l’apprendimento e per il raggiungimento di un rendimento ottimale nello svolgere un determinato compito o attivita’ lavorativa, nel rispetto delle disposizioni del DPR 487/94. I test Formez, di diverse tipologie dell’area verbale e numerica, misurano le attitudini all’apprendimento, secondo un processo e una “misurazione” che non possono essere alterati da fattori quali il tempo e la soglia mnemonica, a meno che non si forniscano ai candidati pochi quesiti e tempi lunghi per la memorizzazione.
Il Formez – precisa Villani – da anni utilizza una banca dati di test attitudinali, curandone l’aggiornamento e la revisione (un patrimonio che nel tempo ha espresso circa 50.000 test di tutte le tipologie) insieme alle relative istruzioni e ad un ridotto numero di test di autovalutazione on-line. Da questa banca dati generale, di volta in volta, vengono estratte aggiornate e pubblicate le banche dati relative a singoli concorsi, sempre molto ponderose (migliaia di test), le cui griglie di correzione sono messe in rete in un secondo momento rispetto alla pubblicazione, per scoraggiare processi di puro apprendimento mnemonico che non favoriscono la preparazione dei candidati; per ulteriore cautela, che favorisca una analisi del quesito e non una memorizzazione della risposta, la procedura prevede la stampa per il giorno della prova di una versione diversa della stessa banca dati, cioe’ con quesiti e risposte “rimescolati” rispetto all’ordine di pubblicazione.
La partecipazione a precedenti concorsi o a selezioni per iscrizione ad albi professionali, cosi’ come aver svolto attivita’ attinenti i temi concorsuali appartiene al bagaglio di conoscenze individuali che ognuno si e’ liberamente formato e che, chiaramente, lo accompagnera’ nel momento delle prove senza costituire un vantaggio specifico ne’ tantomeno un vantaggio delle condizioni di parita’. La pubblicazione delle “griglie” – spiega il vertice Formez – offre ai candidati sia la garanzia della ufficialita’ delle risposte esatte, sia la possibilita’ di verificare la eventuale e “fisiologica” presenza di refusi o inesattezze conseguenti allo jus superveniens, che in genere non superano (in tutti i concorsi pubblici) l’1% dei quesiti (salvo recenti clamorosi casi che non riguardano banche dati del Formez); quesiti errati che comunque e’ possibile fino all’ultimo istante segnalare alla Commissione che li esclude dall’estrazione il giorno della prova.
Ad oggi un medio utilizzatore di internet puo’, quindi, consultare tutti questi test, e tutti quelli precedenti senza che cio’ rappresenti “fuga di notizie”, ma opportunita’ di aggiornamento e formazione. Il Formez, peraltro, aggiorna periodicamente i test della sua banca dati in ragione della costante evoluzione normativa, e per ciascun concorso, a seconda delle sue peculiarita’, ne elabora di specifici (oltre mille nel concorso dell’Abruzzo solo per la fase selettiva). Sempre sul sito Formez, da anni vengono pubblicati i risultati delle prove (anche con dati statistici e l’item analysis) dai quali risulta evidente che la curva di distribuzione delle risposte e’ sempre omogenea (sul modello di una curva di Gauss), con pochissimi candidati che raggiungono il punteggio massimo, dimostrazione scientifica che lo “strumento” misura e seleziona i migliori.
La banca dati pubblicata il giorno 26 ottobre u.s. sul sito Formez contiene, inoltre, un migliaio circa di quesiti specifici previsti, come spesso accade, per i particolari fabbisogni professionali individuati dal bando di concorso. L’accusa fatta al Formez – osserva Villani – e’ sostanzialmente di troppa trasparenza e gratuita’, poiche’ tutti possono accedere liberamente sia alla suddetta banca dati generale sia alle singole banche dati relative ai vari procedimenti. Una costante di tutti i concorsi gestiti dal Formez negli anni e’ rappresentata (come abbiamo potuto verificare dalla rassegna stampa) dagli attacchi ricevuti, anche da amministratori locali, sulla imparzialita’ e trasparenza delle procedure; attacchi che poi puntualmente si rivelano del tutto sterili una volta positivamente concluse le attivita’ selettive.
Ultimamente la 3ª Sez. del TAR LAZIO ha rigettato le innumerevoli motivazioni dei ricorsi relativi al concorso MIUR (quesiti errati, tempi di esecuzione delle prove, procedura e pubblicazione non imparziale ecc.) condannando i ricorrenti al pagamento di spese per 50.000 euro”.