ROMA – Il bando che segna il ritorno del concorso a cattedra nella scuola – l’ultimo risale al 1999-2000 – sarà pubblicato all’inizio della prossima settimana, ma i dettagli su requisiti di ammissione e modalità delle prove li ha anticipati oggi il ministro Francesco Profumo durante un’audizione alla Camera. I partecipanti al “concorsone” (circa 160 mila) si contenderanno 11.542 posti nelle scuole di ogni ordine e grado e i primi vincitori, secondo il crono programma messo a punto da viale Trastevere, saranno immessi in ruolo per l’avvio dell’anno scolastico 2013-2014. Il costo dell’intera operazione (tra procedure e commissioni) è di circa un milione di euro.
«Per la prima volta sono io a gestire un’operazione del genere e mi prendo – ha spiegato l’ex rettore del Politecnico – tutte le responsabilità. Da parte mia ci sarà una grande attenzione alla preselezione, a come verranno costruiti e progettati i test – ha assicurato – . Ci vogliono modalità diverse dal passato». Il ministro, sottolineando che le abilitazioni prese all’estero non consentiranno l’accesso al concorso, ha aggiunto che saranno seguite «regole europee». L’«eserciziario» che sarà messo a disposizione dei candidati sarà una sorta di palestra. «Insomma, tutto sarà fatto come si fanno le cose in un Paese normale».
Verranno ammessi gli abilitati. E sono previste alcune deroghe (candidati in possesso di titoli di studio conseguiti negli istituti magistrali per scuola dell’infanzia e primaria, diplomati presso accademie di belle arti e conservatori per la secondarie di primo e secondo grado, ecc…). La presentazione delle domande avverrà esclusivamente on line.
In considerazione dell’elevato numero di candidati è stata inserita una prova preselettiva. Si svolgerà a dicembre, sarà a carattere nazionale, computer based, e composta da 50 quesiti a risposta multipla da svolgere in 50 minuti. I quesiti non terranno conto delle materie oggetto delle diverse abilitazioni dei candidati, ma serviranno ad accertare le capacità logico-deduttive degli aspiranti prof. Sono previste 7 domande per la parte informatica, 7 per quella linguistica e 36 per sondare le altre competenze (quelle logico-deduttive). Ogni candidato avrà una batteria diversa di domande sorteggiata da un «esercitatore» di circa 3.500 quiz.
Le prove scritte, invece, saranno semistrutturate e consistenti in una serie di quesiti a risposta aperta, finalizzate a valutare la padronanza delle competenze professionali e delle discipline oggetto di insegnamento, anche attraverso gli opportuni riferimenti interdisciplinari. La prova scritta dei candidati ai posti di insegnamento della scuola primaria comprende anche l’accertamento della conoscenza della lingua inglese. I candidati all’insegnamento di discipline scientifiche e tecnico-pratiche che contemplano attività in laboratorio svolgeranno anche una prova di laboratorio.
La prova orale aa per oggetto le discipline di insegnamento comprese nella classe di concorso e valuta la padronanza delle medesime da parte del candidato, la capacità di progettazione didattica, anche con riferimento alle Tic (le nuove Tecnologie per l’Informazione e le Comunicazioni). La prova sarà costituita da una lezione simulata, della durata massima di 30 minuti, su un argomento estratto dal candidato 24 ore prima e da un colloquio immediatamente successivo alla lezione (30 minuti al massimo) in cui verranno approfonditi i contenuti, le scelte didattiche e metodologiche della lezione simulata.
Il numero dei vincitori sarà pari al numero dei posti messi in palio. Il concorso garantirà la copertura di 7.351 posti per l’anno scolastico 2013-2014 e 4.191 per l’anno scolastico 2014-2015. Numeri che – ha ricordato il ministro – rappresentano il 50% del fabbisogno delle rispettive disponibilità di assunzione per gli anni in questione, tenendo conto del turn over. Concorsone che si chiuderà per tutti entro l’estate.