L’AQUILA – Una Legge in discussione in questi giorni in Consiglio regionale prevederebbe uno stanziamento di due milioni per manifestazioni culturali. Ma il presidente della Provincia dell’Aquila fa sentire la propria voce perché sia dato lo stop ai contributi a pioggia e si pensi innanzitutto alla sicurezza delle scuole.
“Un provvedimento – dice De Crescentiis – che rappresenta la più bieca politica clientelare e si pone in perfetta continuità con il passato. Se questa legge dovesse essere approvata, mentre migliaia di famiglie abruzzesi vivono ogni giorno la preoccupazione per la sicurezza nelle scuole frequentate dai propri figli, la Regione darebbe un duro colpo alla credibilità stessa della classe dirigente alimentando quella distanza dai problemi reali dei cittadini che sta accrescendo un sentimento di ostilità verso la politica”- tuona il Presidente della Provincia.
De Crescentiis fa notare che “i sindaci stanno sostenendo spese non previste per sistemare al meglio le scuole dei propri comuni per le quali hanno richiesto aiuto alla Regione senza ricevere alcuna risposta. Sono stati lasciati soli a far fronte a problemi ben più seri degli eventi e delle manifestazioni di cui si sta occupando il Consiglio regionale, con un uso scellerato del denaro pubblico”.
“Ne consegue- rincara – che i 2 milioni di euro che la Regione si appresta ad elargire per manifestazioni culturali “rappresentano un’offesa grave nei confronti di tutti quei sindaci che, dopo i recenti terremoti, hanno chiesto aiuto alla Regione per garantire la sicurezza nelle scuole dei propri comuni e si sono visti sbattere letteralmente la porta in faccia”.
“Ritengo sempre più urgente la convocazione, da parte della Regione, dell’incontro che ho sollecitato, con la presenza del sindaco dell’Aquila e dei titolari dell’Usrc e dell’Usra, per avere certezza sui finanziamenti necessari a mettere in sicurezza le scuole superiori della provincia, con particolare riferimento alla città dell’Aquila e alla Valle Peligna, senza dimenticare l’Alto Sangro e la Marsica. Ogni ulteriore ritardo sarebbe un’imperdonabile inerzia che non siamo più disposti a giustificare”- conclude De Crescentiis.