MILANO – Fabrizio Corona, il fotografo dei Vip latitante da alcuni giorni dopo essersi sottratto, a Milano, a un provvedimento di arresto, si è costituito a Lisbona. Sentendosi ormai catturato, ha dato un appuntamento per consegnarsi e lo ha fatto nella stazione ferroviaria metropolitana di Queluz, ad agenti portoghesi a cui si sono affiancati gli investigatori italiani. Ora gli investigatori sono con lui, che appare in preda a un evidente sconforto «e piange». «Non sono fuggito – ha detto – , me ne sono andato dall’Italia perché turbato da una sentenza ingiusta e perché temo per la mia vita nelle carceri italiane». Lo ha detto l’avvocato Nadia Alecci, che lo ha sentito telefonicamente.
La Polizia sapeva già da sabato della probabile presenza di Fabrizio Corona a Lisbona. Lo rivela un comunicato diffuso in mattinata. Da ieri«un gruppo di lavoro costituito da investigatori della Squadra Mobile di Milano, dall’ufficiale di collegamento Interpol nonché da operatori delle locali Autorità di Polizia, stava lavorando in territorio portoghese all’individuazione di Corona». La scorsa notte, continua la nota, «alcuni soggetti, ritenuti vicini a lui, sono stati identificati e controllati, anche presso le loro abitazioni», e questa mattina Corona si è arreso.
Venerdì scorso, uscito dalla palestra nel centro di Milano, a poche centinaia di metri da casa sua, è espatriato in auto verso la Francia; poi si era volatilizzato. Contro di lui c’è un mandato di cattura internazionale, dopo la condanna a cinque anni (e un cumulo di pene superiore ai sette) per l’estorsione ai danni dell’ex giocatore juventino David Trezeguet. La fuga era stata preparata almeno con due giorni di anticipo. Sembra infatti che un collaboratore di Corona, il mercoledì precedente, gli abbia comperato un Tom Tom per l’automobile usata per il viaggio. Corona non era solo nella fuga, ma era accompagnato da un uomo.