L’AQUILA – Anche in Abruzzo il covid avanza pericolosamente. Siamo tra le 16 regioni in cui il valore dell’indice di trasmissibilità Rt è sopra l’1. Lo rileva l’ultimo monitoraggio Iss-ministero della Salute. Per la nostra regione l’indice di trasmissibilità ha raggiunto quota 1.18. Il virus oggi circola in tutto il Paese e a livello nazionale l’indice di contagiosità Rt è di 1,17, calcolato sui casi sintomatici. Lo rileva il monitoraggio di ministero della Salute e Iss relativo al periodo fra il 5 e l’11 ottobre.
Nella settimana considerata è stato osservato un forte incremento dei casi, che dal 28 settembre all’11 ottobre ha portato l’incidenza cumulativa a 75 per 100.000 abitanti, contro i 44,37 per 100.00 del periodo compreso fra il 21 settembre e il 4 ottobre.
La scorsa settimana erano sopra il valore 1 undici Regioni e 2 province autonome. Secondo i dati del monitoraggio, il valore più alto si registra in Valle d’Aosta (1.53), seguita da Piemonte (1.39) e Provincia autonoma di Bolzano (1.32). Tre le Regioni con Rt pari a 1 o sotto 1. Si tratta di Basilicata (1), Calabria (0.94), Molise (0.83). Questi i valori nelle singole Regioni e Province autonome: Abruzzo 1.18 Basilicata 1 Calabria 0.94 Campania 1.29 Emilia Romagna 1.12 Friuli Venezia Giulia 1.24 Lazio 1.14 Liguria 1.02 Lombardia 1.15 Marche 1.14 Molise 0.83 PA Bolzano 1.32 Piemonte 1.39 PA Trento 1.15 Puglia 1.14 Sardegna 1.1 Sicilia 1.23 Toscana 1.28 Umbria 1.4 Valle d’Aosta 1.53 Veneto 1.15.
“Aumentano i casi di Covid-19 nel nostro Paese questa volta sensibilmente rispetto alle settimane precedenti. L’Rt è significativamente superiore ad 1. Si verificano focolai e si registrano casi sporadici un pò in tutte le regioni italiane e stanno aumentano i ricoveri ospedalieri, più lentamente i ricoveri in terapia intensiva, anche se ancora non si registra da questo punto di vista una particolare criticità”. Lo ha detto il direttore generale prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza commentando i dati del bollettino settimanale. “In questo momento – spiega – è necessario prendere misure, tenere comportamenti prudenti, evitare aggregazioni ed eventi sia pubblici che privati, comprese quelle che sono le attività extrascolastiche e prestare attenzione anche a quelle all’interno delle mura domestiche”. Infine, ribadisce la necessità di “continuare a prendere tutte le precauzioni a cominciare dal distanziamento fisico, tenere le mascherine sia in luogo pubblico che all’aperto e curare l’igiene delle mani”.
Si assiste ad un’accelerazione nell’evoluzione dell’epidemia, ormai entrata in una fase acuta con aumento progressivo nel numero dei casi e con evidenze di criticità nei servizi territoriali ed aumenti nel tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e area medica che rischiano, in alcune Regioni/PA, di raggiungere i valori critici nel prossimo mese.
Dieci le Regioni con un rischio definito alta per la tenuta delle terapie intensive: si tratta dell’Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta. Secondo il Monitoraggio del ministero della Salute e Iss hanno una probabilità di superare la soglia del 30% delle terapie intensive occupate da pazienti Covid nel prossimo mese, da alta a massima. Le regioni segnalate con il livello piu’ alto di rischio per questo parametro sono la Lombardia, la Liguria.
Viene sottolineato che il tracciamento dei casi e dei loro contatti e la conseguente riduzione nei tempi tra l’inizio della contagiosità e l’isolamento “restano elementi fondamentali per il controllo della diffusione dell’infezione che devono essere assolutamente perseguiti”. L’aumento di focolai e di casi non associati a catene di trasmissione evidenzia la criticità nell’impegno dei servizi territoriali per far sì che i focolai presenti siano prontamente identificati ed indagati. E’ ritenuto quindi importante il rafforzamento dei servizi territoriali, attraverso un coinvolgimento straordinario di risorse professionali di supporto e anche attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici come la App Immuni, nelle attività di diagnosi e ricerca dei contatti in modo da identificare precocemente tutte le catene di trasmissione e garantire una efficiente gestione, inclusa la quarantena dei contatti stretti e l’isolamento immediato dei casi secondari”.