ROMA – Sono almeno otto le raccomandazioni per un’uscita dalle misure di confinamento per contenere la pandemia del coronavirus. Le propone agli Stati membri l’Unione Europea: «L’azione dovrebbe essere graduale», dice la prima raccomandazione contenuta nella bozza di documento che sarà presentata domani «Le misure devono essere tolte con passi diversi ed è necessario lasciare abbastanza tempo tra i diversi passi (per esempio un mese» per valutare gli effetti.
La seconda raccomandazione è sostituire in modo progressivo le «misure generali con misure mirate», in particolare per proteggere i gruppi più vulnerabili, mantenere la quarantena per le persone positive o con sintomi medi, e consentire la riapertura di attività come i trasporti grazie a pulizia e disinfezione. Nella seconda raccomandazione, la Commissione chiede anche i governi di sostituire «lo stato d’emergenza generale con poteri eccezionali emergenziali per i governi» con «interventi più mirati» per assicurare la responsabilità democratica e l’accettazione da parte della popolazione. La terza raccomandazione è di iniziare a togliere le misure di confinamento a livello «locale» per poi estendere la «copertura geografica tenendo conto delle specificità nazionali».
Con la quarta raccomandazione la Commissione chiede agli Stati membri di coordinare la fine dei controlli alle frontiere interne dell’Ue, a cominciare dalle «aree con bassi livelli di rischio paragonabili». La quinta raccomandazione della Commissione prevede la «ripartenza dell’attività economica a fasi», facendo uso di smart-working e differenziazione degli orari di lavoro. Secondo la Commissione, «non tutta la popolazione dovrebbe tornare sul posto di lavoro allo stesso tempo»; priorità deve essere data ai «gruppi meno in pericolo e ai settori che sono essenziali per facilitare l’attività economica». La Commissione intende istituire una «squadra di allerta rapida» per identificare problemi nella catena di approvvigionamento.
La sesta raccomandazione riguarda il distanziamento sociale: «Gli incontri di persone dovrebbero essere permessi progressivamente», concentrandosi su categorie di attività come scuole e università, negozi commerciali, attività sociali come ristoranti e bar e, solo alla fine, incontri di massa come i festival. Con la settima raccomandazione, la Commissione chiede agli Stati membri di mantenere gli sforzi di comunicazione per prevenire la diffusione del virus, come le campagne per incoraggiare le buone pratiche di igiene e linee guida sul distanziamento sociale. In questo contesto – secondo la Commissione – «l’uso di mascherine in pubblico potrebbe servire come uno strumento» per ridurre l’infezione nella comunità, anche se non c’è consenso scientifico su questo.
Infine, con l’ottava raccomandazione, la Commissione chiede di continuare a monitorare l’evoluzione della situazione e prepararsi «a ritornare a misure di contenimento più stretto se necessario in caso di aumento eccessivo dei tassi di infezione, inclusa l’evoluzione della diffusione a livello internazionale». La Raod Map della Commissione include anche una serie di «misure di accompagnamento» come la raccolta di dati sulla diffusione del virus, la creazione di un sistema di tracciamento di contatti attraverso l’uso di app mobili, l’ampliamento delle capacità di test e l’armonizzazione delle metodologie, un aumento delle capacità dei sistemi sanitari e l’incremento degli stock di materiale medico e protettivo. «Lo sviluppo di un vaccino sicuro e efficace segnerebbe una svolta per mettere fine al virus Covid-19», osserva infine la Commissione.