L’AQUILA – Donato Di Matteo, assessore regionale ai Lavori Pubblici della giunta D’Alfonso è finito nel registro degli indagati con le ipotesi di reato di corruzione e turbativa d’asta, nell’ambito dell’ inchiesta sugli appalti per il rifacimento degli impianti sciistici di Pescasseroli, Cappadocia e Ovindoli, condotta dalla Procura di Avezzano.
L’avviso di garanzia è scattato in seguito all’atto della proroga delle indagini chiesta e ottenuta dal pm Maurizio Maria Cerrato. Secondo fonti interne all’assessorato, Di Matteo avrebbe spiegato di non sapere nulla, sottolineando che si sarebbe informato chiamando il suo avvocato.
Di Matteo, esponente del Partito Democratico abruzzese, nelle settimane scorse, insieme all’assessore Andrea Gerosolimo e al presidente della commissione Sanità Mario Olivieri, aveva chiesto con forza un cambio di passo da parte dell’amministrazione regionale, arrivando a minacciare decisioni clamorose.
Nell’ambito della stessa inchiesta che vede indagato l’assessore regionale, sono coinvolti anche l’ex sindaco di Ovindoli Pino Angelosante, l’ex vicesindaco Marco Iacutone, l’attuale sindaco di Pescasseroli Anna Nanni, l’ex sindaco di Cappadocia, Lucilla Lilli, dimessasi dall’incarico da qualche settimana, e l’attuale sindaco di Cerchio Gianfranco Tedeschi.