CHIETI – La Procura della Repubblica di Chieti ha aperto un’inchiesta sul crac della Carichieti a seguito dell’esposto presentato nelle settimane scorse dal Codacons, che ne da’ notizia in un comunicato. L’indagine e’ al momento contro ignoti e il reato per cui procede la magistratura sarebbe quello di truffa, lo stesso ipotizzato dal Codacons nella sua denuncia.
L’associazione di consumatori si era infatti rivolta alla Procura di Chieti, chiedendo di aprire una indagine alla luce della possibile truffa e di altri reati, finalizzata ad accertare le responsabilita’ connesse al default di banca Carichieti e ai danni patrimoniali subiti dagli obbligazionisti che hanno visto azzerato il valore dei propri investimenti.
Nella nota, il Codacons parla di “vergognose storie di cittadini abruzzesi che hanno perso tutti i propri soldi a seguito del salvataggio della banca. Come il caso di due genitori – viene riferito dal Codacons – che in quelle obbligazioni subordinate avevano investito 100 mila euro, derivanti dal risarcimento ottenuto per la tragica scomparsa della figlia, morta in un incidente stradale. Soldi che si sono letteralmente volatilizzati, producendo per la coppia, oltre ad una lesione patrimoniale, un intollerabile e vergognoso danno morale”.
Codacons ricorda a tutti i risparmiatori Carichieti che possono partecipare all’azione risarcitoria promossa dall’associazione e finalizzata a ottenere il rimborso integrale delle obbligazioni.