PALERMO – Al momento è di tre morti accertati e un disperso il bilancio del crollo di due palazzine avvenuto ieri sera nella zona dei cantieri navali di Palermo. Altre sei persone sono state portate in ospedale e avrebbero ferite lievi. Gli edifici, che sorgevano in via Sebastiano Bagolino, già da tempo avevano insospettito gli inquilini con ripetuti scricchiolii. Fino a ieri sera, quando allarmati da rumori sospetti, hanno deciso di chiamare i Vigili del Fuoco. Erano in corso le operazioni di evacuazione. Una mossa che si è rivelata previdenziale, dal momento che i pompieri, intuendo il pericolo imminente, hanno portato in salvo alcune persone. Intorno alle 23,30 però, durante la fase d’evacuazione, la struttura è collassata su se stessa ingoiando quattro persone.
Stando a quanto riferito dagli inquilini scampati miracolosamente al crollo, pochi anni fa in cima all’edificio era stata realizzata una veranda, trasformata di fatto in un quarto piano. Una modifica che qualcuno lamenta possa avere indebolito l’intera struttura. Ad accertare le cause, comunque, sarà la procura che ha aperto un fascicolo per disastro colposo.I feriti, tutti in modo lieve, sono stati assistiti all’ospedale Villa Sofia, mentre per gli sfollati sono stati messi a disposizione alloggi del comune. Sul posto, insieme a tanti cittadini, c’era anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, giunto immediatamente dopo aver appreso della notizia. Oltre a testimoniare la vicinanza ai parenti dei dispersi, Orlando ha voluto seguire personalmente le operazioni di soccorso andate avanti tutta la notte.
Il crollo di ieri notte è avvenuto a poche centinaia di metri da dove esattamente un anno fa crollò un’altra palazzina in ristrutturazione. In quella occasione rimasero feriti alle gambe tre operai. Un superstite racconta: da tempo si sentivano scricchiolii. «Da un anno avevano costruito un quarto piano e la casa si era riempita di crepe e si sentivano continui scricchiolii. Oggi i rumori hanno fatto preoccupare più del solito e abbiamo chiamato i Vigili del fuoco, che ci hanno fatto immediatamente sgombrare. Qualche minuto dopo è venuto giù tutto». È il racconto di Giuseppina Ferrara, che con la sua famiglia viveva al terzo piano di una delle due palazzine crollate.