L’AQUILA – Sono stati rinviati a giudizio due dei tre imputati per il crollo di un edificio in via Persichetti all’Aquila in seguito al sisma del 6 aprile. L’udienza si terrà il 24 maggio. Il crollo costò la vita a due persone: Erminda Monti Vicentini e Amelio Zaccagno. L’accusa e’ quella di omicidio colposo plurimo in seguito a dei lavori di ristrutturazione dell’antico palazzo che risalgono agli anni novanta. Alla sbarra Francesco Zaccagno e Maria Lidia Zaccagno in quanto rappresentanti della ditta che fece i lavori nel palazzo nobiliare mentre la committente dei lavori Maria Cristina Vicentini e’ stata prosciolta con il non luogo a procedere.
Secondo la perizia disposta dal Gup (che ha confermato quelle precedenti del pm Fabio Picuti) l’edificio in questione sarebbe crollato a causa delle ristrutturazioni che hanno appesantito il tetto del vecchio edificio e lo hanno reso meno resistente alle oscillazioni e accelerazioni provocate del terremoto e contestualmente per il mancato consolidamento dello stesso.
Intanto il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ha disposto la riapertura di piazza Palazzo al transito pedonale e dei mezzi autorizzati. Nell’ordinanza viene preso atto che la speciale squadra tecnica, dopo aver effettuato dei sopralluoghi, ha espresso parere favorevole a rendere di nuovo fruibile la piazza dove si trova Palazzo Margherita, fino al 6 aprile 2009 sede della Municipalita’. Piazza Palazzo, così come la quasi totalita’ del centro storico dell’Aquila, era stata reinserita nella zona rossa lo scorso 17 novembre, in seguito al verificarsi di alcune scosse sismiche. Nei giorni scorsi sono state firmate delle ordinanze per la riapertura di altri tratti della citta’ antica.