ROMA – “Eye Pyramid”, Occhio della Piramide, un inchiesta condotta dalla Polizia postale in collaborazione con l’Fbi e sotto la guida della procura di Roma: un ingegnere nucleare di 45 anni e sua sorella, noti personaggi dell’alta finanza capitolina, hanno guidato un attacco informatico a big dell’economia e della politica attraverso un software particolarmente invasivo.
Ad essere spiati Matteo Renzi e il sito del Partito Democratico, Mario Draghi, Mario Monti, il comandante della Guardia di Finanza Saverio Capolupo, Fabrizio Saccomanni, Vincenzo Scotti. Ma lo spionaggio non si limitava ai confini italiani. Il dossieraggio si estendeva anche oltre le mura, in Vaticano. Ad essere “spiato” il computer del cardinale Gianfranco Ravasi e quelli della Casa Bonus Pastor (struttura alberghiera di proprietà del Vicariato di Roma).
Ci sono anche l’ex presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e il senatore Domenico Gramazio tra le caselle di posta elettronica spiate dai due arrestati. Grazie a un virus informatico i due fratelli Occhionero avevano accesso – anche con password – alle mail di numerosi politici tra cui l’ex portavoce di Silvio Berlusconi, Paolo Bonaiuti e l’ex ministro Brambilla. Spiata anche la posta elettronica di Daniele Capezzone.
Nel database oggetto dell’indagine sono state trovati domini di importanti società private o enti istituzionali come: Istruzione.it, Gdf.it, Banca d’Italia.it, Camera.it, Senato, Esteri, Tesoro, Interni, Regione Campania, Regione Lombardia, Cisl, UniBocconi.
Gli arrestati sono l’ingegnere di 45 anni Giulio Occhionero e sua sorella Francesca Maria: entrambi romani residenti a Londra. L’ordinanza cautelare in carcere nei confronti dei fratelli Occhionero è stata firmata dal gip Maria Paola Tomaselli. Pesantissime le accuse: procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico aggravato ed intercettazione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche.
Nel provvedimento eseguito dalla Polizia postale su indicazione del pm Eugenio Albamonte si fa riferimento a diversi portali web di interesse istituzionale, tra cui quello della Banca d’Italia, della Camera e del Senato. In un passo il gip Maria Paola Tomaselli scrive che gli Occhionero «al fine di trarne per sè o per altri profitto o di recare ad altri un danno accedevano abusivamente a caselle di posta elettronica protette dalle relative password di accesso sia personali che istituzionali appartenenti a professionisti del settore giuridico economico nonchè a numerose autorità politiche e militari di strategica importanza o di sistemi informatici protetti utilizzati dallo Stato e da altri enti pubblici».
Anche una loggia massonica è finita sotto gli occhio degli spioni, e i suoi iscritti sono stati intercettati. I dati sottratti dal virus informatico erano custoditi gelosamente in server negli Stati Uniti (di qui la collaborazione con l’Fbi).