ROMA – Il Governo fa un passo in avanti sulla riforma delle Province: con 160 sì e 133 no il governo incassa al Senato la fiducia che ha posto sul disegno di legge sulle Province. Il provvedimento torna ora alla Camera in terza lettura, un passaggio che dovrebbe essere solo formale, anche perché il ddl scade il 7 aprile. Tra le novità contenute nel testo l’istituzione di dieci Città metropolitane, il trasferimento di alcune delle funzioni delle Province a Comuni e Regioni, la trasformazione degli organi provinciali in enti di secondo grado. Le Province già commissariate continueranno ad esserlo e quelle in scadenza saranno prorogate fino al 31 dicembre 2014, spostando al 1° gennaio 2015 il momento in cui le nuove Città metropolitane entreranno a pieno regime. Un passaggio obbligato in attesa che i due rami del Parlamento partoriscano la riforma del Titolo V della Costituzione cancellando definitivamente l’istituzione delle Province.
Si tratta, in realtà, di un maxiemendamento interamente sostitutivo del ddl originale che rivisita i compiti delle province in vista del loro superamento, e istituisce le città metropolitane (Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e, dopo il superamento del commissariamento del Comune, Reggio Calabria) a partire dal prossimo primo gennaio. In attesa della riforma del Titolo V della Costituzione, e della definitiva abolizione, gli organi provinciali non saranno più eletti dai cittadini.
Immediate le reazioni. Luigi Zanda, presidente del Gruppo Pd al Senato, ha detto che il ddl Delrio «è il primo tassello di un complesso di riforme istituzionali che comprende anche le modifiche al titolo V della Costituzione, la fine del bicameralismo perfetto con la trasformazione del Senato, la nuova legge elettorale e l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti votata qualche settimana fa». «Sono estremamente soddisfatta per l’approvazione da parte del Senato del ddl Delrio», ha commentato la ministra per gli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta. Stessa lunghezza d’onda per Pier Ferdinando Casini, presidente della commissione Affari esteri del Senato: «Oggi il governo assume un’iniziativa seria e il compito del Senato e della politica non può che essere quello di assecondare il processo di riforme».
Lo stesso Graziano Delrio, padre del Ddl, ha plaudito su Twitter: «Un Paese più semplice e capace di dare risposte».E poi più tardi ha spiegato che il disegno di legge è «un passo che offre più opportunità con le Città metropolitane e che aiuterà i Comuni a lavorare meglio insieme». Secondo Delrio, queste sono solo le premesse per una nuova riorganizzazione dello Stato» perché «le Città metropolitane diventeranno il luogo della competizione economica con le altre grandi aree europee e luogo di coordinamento efficace dei servizi pubblici. Le Province restano per ora solamente come agenzie di servizio ai Comuni e non più con funzioni duplicate per una pubblica amministrazione più efficiente e più semplice». .