ROMA – «Esiste la lobby dei petrolieri e quella degli ambientalisti, quella dei malati di cancro e quella degli inceneritori. Il problema è la politica senza spina dorsale, che si presta sempre alle solite logiche dei potentati economici decotti». Uno dei passaggi di un post su Facebook di Luigi Di Maio sulle lobby è finito nel mirino di molti dem.
Il Pd attacca: per il renziano Marcucci, «sulle persone malate di cancro paragonate ad una lobby, Di Maio tocca il punto più basso. La cosa incredibile è che a pronunciare tali assurdità sia un signore che fa il vice presidente della Camera». «Sono senza parole – scrive in un tweet la deputata Alessia Morani – Di Maio per giustificare il suo incontro con le lobbies dà dei lobbisti ai malati di cancro #schifo». E Alessia Rotta: «Di Maio si scusi per avere parlato dei malati di cancro come di una lobby #vergogna».
«Le parole del vicepresidente Luigi Di Maio nei confronti dei malati di cancro sono vergognose e indegne. Definire lobby – dice Ernesto Carbone – coloro che hanno avuto la sfortuna di avere un tumore lascia esterrefatti. Ma lascia ancora più sorpresi che ciò venga detto proprio quando Di Maio incontra lobbies vere. Si è trattato del tentativo di far passare in secondo piano, proprio con una gaffe gravissima fatta ad arte, l’incontro con quei gruppi di pressione sempre demonizzati? In tutti i casi si scusi e si vergogni, e abbia rispetto per il dolore altrui questo gattopardo pseudomoralista».
Dopo le polemiche Di Maio, sempre sulla sua pagina Facebook, si scusa. Poi però punta il dito contro i democratici: «Sono dispiaciuto che a causa delle mie affermazioni, strumentalizzate ad arte dal Pd, le associazioni dei malati di cancro siano finite in una becera polemica politica.
A loro sento di dover chiarire il senso delle mie parole e di un accostamento (lobby degli inceneritori e lobby dei malati di cancro) che può essere apparso infelice: in Parlamento ci sono portatori di interessi negativi, come quelli degli inceneritori, e portatori di interessi positivi, come quelli appunto delle associazioni dei malati di cancro, che devono poter dialogare con le istituzioni affinché il Parlamento approvi leggi a favore del loro diritto alla salute. Le loro sollecitazioni e indicazioni sono preziose per noi portavoce. Mi scuso se le mie parole sono risultate offensive».