ROMA – “Se si dovesse arrivare al referendum, che però io considero una “extrema ratio”, è chiaro che io voterei per l’uscita, perché significherebbe che l’Europa non ci ha ascoltato. Ma io vedo oggi un’opportunità dall’Europa”. Lo ha detto su La7 a L’aria che tira il candidato premier di M5S Luigi Di Maio, rispondendo alla domanda su come voterebbe in caso di referendum per l’uscita dell’Italia dall’euro.
Gli occhi sono puntati su marzo, data delle elezioni, e alla possibilità di coalizioni: «Se dovessimo ottenere il 40%, potremmo governare da soli. Se non dovessimo farcela, la sera delle elezioni faremo un appello pubblico alle altre forze politiche che sono entrate in Parlamento presentando il nostro programma e la nostra squadra. E governeremo con chi ci sta». Parola del candidato premier del M5S Luigi Di Maio, intervistato a Circo Massimo su Radio Capital.
«Mi terrorizza la prospettiva di un Gentiloni bis di breve durata come ha proposto Berlusconi», ha continuato Di Maio. «La nostra squadra di governo sarà patrimonio del Paese non del Movimento 5 stelle». Nella prossima legislatura, «l’unica possibilità per gli altri partiti è quella di sostenere un governo 5 stelle. Questa legge elettorale era stata progettata per far mettere insieme Pd e Forza Italia. Oggi il Pd è al 20%, Forza Italia al 15%. L’incastro è impossibile. L’unica occasione di stabilità siamo noi. O sostengono noi o si torna a votare. Decideranno in fretta. Perché faremo un appello a tutti la sera delle elezioni e chiederemo cosa vogliono fare”, conclude il vicepresidente della Camera».
Ma in coalizione con chi? In tema di sondaggi, «È evidente che il mio consenso personale non è più quello del 2014» e che «da maggio ad oggi il Pd ha perso quasi sette punti», ha affermato Matteo Renzi in un’intervista al Corriere della Sera. Il segretario non nasconde le difficoltà del partito democratico ma rivendica: «Siamo una squadra forte, siamo già con questi sondaggi negativi il primo gruppo parlamentare vogliamo essere però il partito più votato. E scateneremo una campagna elettorale a tappeto per farcela».