PESCARA – Protesta di Legambiente, questa mattina, alla diga foranea di Pescara per evidenziare i gravi problemi di insabbiamento, la paralisi delle attivita’ economiche e i rischi idraulici derivanti dall’esondazione del fiume in caso di forti precipitazioni. Gli ambientalisti a bordo della storica imbarcazione Goletta verde, scortata da alcuni gommoni, si sono avvicinati alla diga foranea e hanno esibito uno striscione con la scritta “abbattiamolo”.
“Questo – ha detto Angelo Di Matteo, presidente Legambiente Abruzzo – e’ il secondo blitz di Goletta in dodici anni. Gia’ nel 2000 ritenevamo la diga foranea la causa dei problemi del porto di Pescara per quanto riguarda l’insabbiamento e la qualita’ delle acque . I fatti purtroppo ci hanno dato ragione e quindi oggi riportiamo la questione all’attenzione di tutti per risolvere il problema. A conferma delle criticita’ gia’ segnalate dal 2000, giunge il monitoraggio di Goletta Verde di quest’anno, effettuato a 400 metri dalla spiaggia a ridosso della diga foranea dove i valori micro biologici indicano livelli di inquinamento allarmanti con ricadute sulla qualita’ delle acque di balneazione e pericoli sanitari per i cittadini”.
Per il presidente di Legambiente Abruzzo il dragaggio del porto “e’ prioritario per ridare in breve tempo funzionalita’ alle attivita’ della marineria e dello scalo merci. La soluzione definitiva dei problemi passa dall’abbattimento della diga foranea e dal ridisegno dell’assetto strutturale del porto”. I rappresentanti di Legambiente hanno tenuto anche una conferenza stampa a bordo di Goletta verde per far conoscere le proposte dell’associazione. Nello specifico per Legambiente oltre a risolvere l’emergenza del dragaggio, occorre dotare l’Abruzzo di una programmazione specifica sulla portualita’ e ricondurre la pianificazione del porto di Pescara nel contesto della portualita’ regionale.
Inoltre gli ambientalisti durante il blitz hanno assegnato una Bandiera Nera al ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Provveditorato interregionale per le opere pubbliche, “perche’ – ha sostenuto – Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente – primo responsabile di quella mancanza di competenza lungimirante che ha finito per aggravare i problemi piuttosto che risolverli”