MILANO – Adesso è libero a tutti gli effetti. Silvio Berlusconi, dopo lo sconto di pena ottenuto un mese fa per buona condotta, da oggi è davvero tornato ad essere un cittadino come tutti gli altri: potrà spostarsi liberamente oltre i confini nazionali e non avrà più alcun obbligo con la giustizia. Non dovrà chiedere permessi al giudice di sorveglianza se vorrà fermarsi a dormire a Roma o se vorrà trascorrere qualche tempo nella villa in Sardegna.
Questa mattina il tribunale di sorveglianza di Milano ha infatti depositato l’ordinanza che dichiara l’esito positivo dell’affidamento ai servizi sociali concesso a Berlusconi nella primavera dello scorso anno per espiare in questa forma la condanna (quattro anni di carcere, ridotti a uno per via dell’indulto) inflittagli dalla Cassazione nel processo per frode fiscale nel caso dei diritti tv il primo agosto del 2013.
Il tribunale presieduto da Pasquale Nobile de Santis si era riunito giovedì scorso, poco prima che a Palazzo di giustizia scoppiasse il finimondo per il folle gesto del bancarottiere Claudio Giardiello. Il tribunale era riuscito a esaminare il fascicolo Berlusconi appena in tempo prima che il palazzaccio venisse evacuato.
E il risultato è stata la decisione resa nota questa mattina: il Cavaliere ha finito di espiare completamente la sua condanna e cadono perciò anche le pene accessorie d’interdizione ai pubblici uffici (due anni) ma non l’incandidabilità, stabilita questa dalla legge Severino, contro al quale i legali di Berlusconi si stanno battendo a Strasburgo.
Il deposito del provvedimento prende atto del comportamento corretto seguito dal Cavaliere (dopo il primo richiamo dei giudici per una sua esternazione contro la magistratura) nel corso della espiazione. È sostanzialmente la stessa valutazione che portò nel marzo scorso a concedere all’ex presidente del Consiglio lo sconto di pena per buona condotta, che ha ridotto di un’ulteriore mese e mezzo la durata della condanna.