PESCARA – La realizzazione di un’approfondita indagine epidemiologica e l’istituzione del Registro regionale dei tumori e delle malattie riconducibili all’esposizione da inquinanti. Sono alcune delle richieste avanzate, questa mattina, dal Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua al manager della asl di Pescara, Claudio D’Amario, nel corso di un sit-in organizzato nell’ambito della mobilitazione nazionale della campagna ‘Stop Biocidio’ in Italia.
I manifestanti si sono ritrovati davanti alla sede della direzione sanitaria della Asl per denunciare “l’inerzia delle autorita’ sanitarie rispetto al gravissimo problema di Bussi”. Durante il faccia a faccia con D’Amario i rappresentanti del Forum hanno anche evidenziato che sul sito web della asl non ci sono informazioni sull’acqua, ne’ sul disastro ambientale di Bussi e ne’ sullo studio dell’Istituto superiore di Sanita’.
Renato Di Nicola, del Forum, ha anche fatto presente al direttore della asl che i cittadini non hanno notizie “se sia stato avviato un monitoraggio a fini sanitari delle derrate alimentari prodotte nei campi della Val Pescara irrigati con l’acqua del fiume e del pescato”. Da parte sua D’Amario ha evidenziato che “dalla data del mio insediamento, cioe’ il 2009, ho preteso controlli sistematici delle acque che sono risultati tutti negativi. Questi dati sono stati comunicati agli enti preposti”.
Per quanto riguarda la richiesta di istituire un registro tumori, ha risposto che e’ “un registro regionale e che non tocca alla asl. Sicuramente – ha aggiunto – so che c’e’ un monitoraggio aziendale che si basa su dati raccolti e che c’e’ uno staff epidemiologico che sta cominciando a lavorare anche in questo senso per poter poi essere d’aiuto alla Regione. Noi – ha proseguito – siamo l’unica asl ad aver fatto un’indagine frequentissima e un monitoraggio continuo delle acque e anche un’indagine sulle diossine dando quindi garanzie sugli alimenti. La asl di Pescara e’ anche l’unica in grado di fare un’indagine epidemiologica autonoma in quanto gia’ dispone di dati. La Regione e i ministeri pero’ sono gli organismi deputati a fare questo tipo di indagine”.