BUSSI SUL TIRINO – Quando si parla di Val Pescara, non si pensa solo al filone processuale. Anche se meno “presente” sulle cronache, la maggior preoccupazione riguarda il risvolto ambientale. Secondo l’ultimo rapporto dell’Arta (l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente) riguardante la presenza di contaminanti nell’acqua del fiume Pescara durante la piena dello scorso dicembre, in sei giorni sono stati sversati in mare circa 1,45 tonnellate di esacloroetano, sostanza estremamente pericolosa per gli ambienti acquatici, tossica e classificata come possibile cancerogeno per l’uomo dallo Iarc.
Lo evidenzia il Forum dei Movimenti per l’Acqua, che considera “da incoscienti ritardare l’avvio della bonifica a Bussi” e chiede che “il prossimo sindaco di Pescara si occupi del problema”. Il Forum dei Movimenti per l’Acqua fa inoltre sapere che dal rapporto pubblicato sul sito dell’Arta “emergono anche altri dati preoccupanti riguardanti la piena di novembre. Dal campione prelevato il giorno 13 novembre 2013, nel corso della piena, sono stati ottenuti valori significativi di arsenico (1,9 µg/l), cadmio (0,13 µg/l), nichel (3,6 µg/l), rame (8,µg/l), zinco (10,1 µg/l), toluene (324,7 µg/l), diclorometano (0,6 µg/l), triclorometano (0,3 µg/l), tetraclorometano (0,1 µg/l), tricloroetilene (0,1 µg/l), tetracoloroetilene (0,2 µg/l), metil-ter-butiletere (872,4 µg/l)”.
Per quanto riguarda l’esacloroetano, Augusto De Sanctis, del Forum, sottolinea che “l’Arta da tempo segnala la presenza di questa sostanza nell’acqua del fiume Pescara e questi ultimi dati confermano la nostra preoccupazione circa il progressivo trasferimento lungo la valle del Pescara degli inquinanti presenti nel sito inquinato di Bussi. E’ urgente intervenire per imporre gli interventi di messa in sicurezza obbligatori per legge e avviare gli interventi di bonifica, utilizzando i 50 milioni di euro destinati dallo Stato previa contestazione ai privati al fine di rivalersi su di essi per poi recuperare queste somme”. Secondo il Forum anche l’Abruzzo deve partecipare alla campagna ‘stop biocidio’ partita dai comitati campani e che ora sta riguardando anche altri territori contaminati.
E a proposito di acqua, un’audizione urgente della seconda commissione permanente del Consiglio regionale e’ stata richiesta dalla Fab-Cna in relazione al “Piano di tutela delle acque”, prima dell’approvazione definitiva in aula. La chiede l’associazione dei balneatori guidata da Cristiano Tomei, che al presidente Luca Ricciuti, che presiede a Palazzo dell’Emiciclo la commissione “Governo del territorio” fa presente come la sua organizzazione abbia “chiesto alla Regione, piu’ volte, di mettere in campo un’azione decisa di risanamento ambientale e di manutenzione di fiumi e torrenti abruzzesi per la tutela dell’ immagine turistica della nostra regione dopo la diffusione dei dati sulla qualita’ delle acque di balneazione risultati negativi per la maggior parte della nostra costa. E, nello stesso tempo, per evitare il ripetersi dei disastri a cui abbiamo assistito nei mesi passati a causa del maltempo”.
Nei giorni scorsi era stato diffuso, da parte del Forum abruzzese dei movimenti per l’acqua, un documento che esprimeva forte preoccupazione per la “sanatoria” strisciante nei confronti dell’inquinamento dei fiumi e delle acque marine collegata al provvedimento. In particolare, a preoccupare gli ambientalisti e gli operatori turistici abruzzesi e’ la richiesta di far slittare al 2027 – attraverso una esplicita richiesta di deroga presentata dalla Regione all’Unione europea – i tempi di applicazione delle nuove direttive comunitarie. Direttive che, in precedenza, avevano fissato al 2015 la data per l’allineamento ai parametri di qualita’ europei delle acque marine e dei fiumi: un appuntamento che, secondo i dati dell’Agenzia regionale per la tutela ambientale, l’Arta, vedrebbe “allineato” agli standard comunitari appena il 30% delle acque abruzzesi.