BUSSI SUL TIRINO – Via libera del Ministero dell’Ambiente alla rimozione dei rifiuti dalla discarica Tre Monti, situata nel sito di interesse nazionale di Bussi sul Tirino. A darne notizia è il Forum H2O, che parla di 112.000 mc di rifiuti da rimuovere dal SIN di Bussi e di un progetto sperimentale di desorbimento termico per bonificare i terreni inquinati sottostanti.
“Finalmente dopo 11 anni uno spiraglio di luce. Il Ministero dell’Ambiente ha chiuso la Conferenza dei servizi decisoria per l’esame del progetto presentato da Edison per la discarica Tre Monti a Bussi nel Sito nazionale di Bonifica approvando la rimozione di 112.000 mc di rifiuti e un progetto sperimentale di bonifica dei terreni sottostanti, pesantemente inquinati da pericolosi solventi clorurati. Il Decreto segue quanto deciso nelle riunioni preparatorie, in cui si era concordata la necessità di rimuovere tutti i rifiuti nonostante le resistenze di Edison.
Si procederà in questo modo:
1) subito rimozione completa dei rifiuti nell’area Sud;
2) nell’area Nord avvio di un progetto pilota di desorbimento termico per la bonifica dei terreni sottostanti i rifiuti pesantemente inquinati a causa delle sostanze pericolose percolate dai rifiuti sovrastanti. Questa fase non prevede la rimozione dei rifiuti sovrastanti al fine di mantenere le misure di messa in sicurezza d’emergenza come il capping ormai installate;
3) rimozione dei rifiuti anche nella parte Nord in ogni caso, sia che abbia funzionato il desorbimento termico sia che non abbia dato i risultati sperati.
Non è stato approvato, invece, il progetto generale di desorbimento termico da applicare da subito sui terreni in tutta l’area Nord, in quanto la valutazione deve essere subordinata alla verifica dell’efficacia del progetto pilota. Per il Forum H2O si tratta comunque di un risultato storico che ripaga oltre un decennio di lotta, a partire dal sequestro dell’area avvenuto a marzo 2007 da parte del compianto comandante Guido Conti, un’azione che ha cambiato letteralmente la storia della Regione. Ci sono ancora alcune criticità progettuali da risolvere, ma è passata la linea di rimuovere i rifiuti e trattare i terreni inquinati sottostanti. Sicuramente resta l’amaro per il disastro ambientale che abbiamo sotto gli occhi, per l’omertà e i ritardi clamorosi indegni di un paese civile e per la distribuzione per decenni di acqua contaminata da cancerogeni a 700.000 persone, come accertato dall’Istituto Superiore di Sanità. Ricordiamo che i pozzi inquinati furono chiusi nel 2007 solo grazie al lavoro degli attivisti che si presero una responsabilità enorme nel denunciare quanto stava accadendo prima ancora dell’intervento dell’Istituto Superiore di Sanità e delle altre autorità! Ora anche i nostri ulteriori sforzi per ottenere la bonifica iniziano ad essere premiati. Ovviamente la strada che abbiamo davanti è ancora molto lunga. Il progetto dovrà essere applicato. Ci sono vastissime aree, in primis la zona industriale e le discariche 2A e 2B, che devono essere bonificate. Dobbiamo dire che negli ultimi due anni si stanno finalmente facendo passi in avanti anche grazie ad una serie di funzionari che, al contrario di quanto fatto dai loro predecessori, in vari enti stanno spingendo per la soluzione del caso. Continueremo a tenere alta l’attenzione e pretendere risultati in tempi che non siano quelli assolutamente inaccettabili visti finora”.