BUSSI SUL TIRINO – Doveva essere il giorno della discarica della Val Pescara e invece non lo è stato. Infatti è stata rinviata al 18 novembre per un problema tecnico procedurale l’udienza davanti al gup del Tribunale di Pescara relativo al procedimento bis sulla mega discarica di rifiuti tossici, rinvenuta nel marzo 2007, a Bussi sul Tirino.
Nello specifico, manca il giudice titolare del procedimento, cioe’ Maria Carlo Sacco, attualmente in servizio in un altro Tribunale. Ad occuparsi del processo sara’ il gup Maria Michela Di Fine.
Nel procedimento, che e’ uno stralcio di quello principale, risultano coinvolte cinque persone, per lo piu’ ex vertici di Aca e Ato. Si tratta in particolare di Giorgio D’Ambrosio, all’epoca dei fatti presidente dell’Ato; Bruno Catena, all’epoca presidente dell’Aca Spa; Bartolomeo Di Giovanni, come direttore generale dell’Aca; Lorenzo Livello, in qualita’ di direttore tecnico dell’Aca Spa e Roberto Rongione, responsabile del Servizio Sian della Asl di Pescara. Il reato contestato e’ la distribuzione delle acque contaminate.
“Ci dovremo ricostituire parte civile – ha detto l’avvocato del Wwf Tommaso Navarra – in quanto lo snodo processuale essenzialmente e’ nuovo e si riparte da capo. E’ un problema di tempi, chiediamo una sollecita definizione di questa che e’ una fase soltanto preliminare. Siamo ancora in udienza preliminare”. L’avvocato Lino Sciambra, che oggi sostituiva l’avvocatura dello Stato, ha annunciato che il ministero della Salute, come ha gia’ fatto il ministero dell’Ambiente, si costituira’ parte civile. “La vera giustizia – ha detto Luciano Di Tizio, presidente del Wwf Abruzzo- e’ la bonifica del territorio”. All’esterno del Tribunale gli ambientalisti hanno manifestato per “chiedere giustizia per l’acqua e l’Abruzzo”.