PESCARA – Caramanico, Lettomanoppello, Chieti, Pescara, Mosciano e Vasto sono le tappe del giro di ricognizione sulle criticita’ idrogeologiche della regione toccate dal presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, dal Capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, e dal direttore della Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico della presidenza del Consiglio dei ministri, Mauro Grassi.
Con D’Alfonso, che a giugno e’ stato nominato dal governo Commissario straordinario per le opere di difesa del suolo abruzzese, il prefetto ha raggiunto solo alcune delle zone che erano in programma per la giornata di oggi, a causa del maltempo, e si tratta di aree che risultano prioritarie nella mappatura elaborata dalla Regione in collaborazione con i Comuni e il Genio civile.
“Ho riscontrato le criticita’ che il presidente D’Alfonso si era fatto cura di sottoporre alle nostre attenzioni – ha detto Gabrielli al termine della giornata facendo una sintesi delle sue valutazioni. Ovviamente – ha aggiunto – si tratta di situazioni diversificate, legate tutte da un filo conduttore: sono, cioe’, tutte problematiche di dissesto idrogeologico innescate dalle ultime precipitazioni”, cioe’ dalle precipitazioni “degli ultimi mesi”.
“Adesso – ha proseguito Gabrielli – faremo una valutazione, acquisiremo le ulteriori documentazioni, che gia’ nelle prese di contatto diretto con gli amministratori abbiamo riscontrato. Per fortuna – ha fatto notare – molte di queste situazioni sono monitorate e sono state gia’ fatte ispezioni e verifiche di carattere geologico. Daremo un incarico ai nostri centri di competenza per approfondire queste situazioni e contiamo di produrre quanto prima al presidente un quadro di valutazione complessiva delle criticita’. Ovviamente poi la partita riguardera’ il presidente D’Alfonso e l’Unita’ di missione sul dissesto idrogeologico”.
Tra le varie realta’ esaminate oggi ce n’e’ una che e’ apparsa piu’ grave, a Mosciano. “Ci sono delle situazioni – ha proseguito Gabrielli – che ci interrogano in termini di urgenza, soprattutto perche’ coinvolgono il disagio di persone e famiglie, a partire da Mosciano, e laddove ci sono delle situazioni in cui delle persone stanno soffrendo credo che il tema dell’urgenza sia insito alla situazione stessa”. Inevitabile il riferimento al terremoto del 2009. Rispondendo ai giornalisti il capo della Protezione civile ha detto che quella “e’ una situazione ancora piu’ complessa. Parliamo di un evento sismico che ha coinvolto uno dei centri storici piu’ belli e piu’ vincolati d’Italia, una tragedia che ha portato alla morte di 309 persone, e con delle tempistiche che sono connesse alla complessita’ delle cose di cui stiamo parlando. In questi giorni – ha detto ancora – ho inaugurato cose che erano del terremoto del 1997 un terremoto che e’ stato indicato – non a torto – come uno dei meglio gestiti del Paese. A volte dobbiamo sempre ricordarci che situazioni di questo genere hanno delle complessita’ intrinseche”. Gabrielli ha ribadito di non voler commentare l’ultima sentenza, quella sulla Commissione Grandi rischi. “Leggeremo le motivazioni e, come abbiamo detto la nostra sulle motivazioni della precedente, diremo la nostra su queste motivazioni. Conosco poco di geologia ma un poco piu’ di diritto, quindi le valutazioni si fanno leggendo le motivazioni e non ascoltando i dispositivi”.
Nel suo tour in Abruzzo Gabrielli ha raggiunto i comuni di Caramanico, Lettomanoppello, Chieti, Pescara, Mosciano e Vasto mentre a Capistrello e Civitella Roveto la pioggia ha reso impossibile la visita e a Valle Castellana e’ stata la fitta nebbia ad impedire l’arrivo del gruppo di lavoro messo insieme da D’Alfonso. Il presidente ha annunciato che la Regione raggiungera’ quanto prima anche questi luoghi.
Dopo la visita in Abruzzo di Franco Gabrielli, capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, il presidente della Regione Luciano D’Alfonso ha annunciato di voler “produrre una norma che, in maniera accelerata, promuova uno stop al consumo del suolo”, un consumo che fino ad oggi si e’ dimostrato “demolitivo e distruttivo”. “Cio’ che ho visto – ha detto D’Alfonso al termine del sopralluogo con Gabrielli in alcuni punti della regione colpiti in maniera piu’ grave dal dissesto idrogeologico – e’ stato provocato da una stravaganza edilizia. Alle premure del passato di edificare ogni dove, ora segue una premura per rimediare”. Il presidente della Regione punta ad “agire su due fronti: mitigare il rischio e promuovere una norma per impedire che si costruisca nelle aree a rischio. Certo sarebbe stato meglio farlo in passato, ma lo faremo adesso e in futuro”.