ROMA – Il governo blinda il decreto lavoro nonostante le tensioni nella maggioranza. Ncd minaccia di non votare il testo modificato dal Pd in commissione, ma l’esecutivo tira dritto e mette la fiducia. E così anche gli alfaniani si adeguano, ma annunciano «battaglia»: tutti i nodi verranno affrontati quando il testo passerà all’esame del Senato. Lo stesso ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha aperto all’ipotesi: «Naturalmente al Senato si continuerà a discutere».
Durante il vertice di maggioranza, non è stata trovata un’intesa: i ministri Boschi e Poletti hanno tentato una mediazione ma, a quanto si apprende, tra Pd e Ncd non si è raggiunto un accordo sulle modifiche. Ncd voleva modifiche sulle sanzioni per l’apprendistato e il Pd che scendesse da 5 a 4 il numero dei contratti a termine. Ncd, a quanto si apprende, ha chiesto per un’intesa sul decreto modifiche sia sul capitolo formazione, da affidare anche ai privati, sia sul tema delle sanzioni che scattano se si supera il 20% di contratti di apprendistato ma che per il Nuovo Centro Destra dovevano essere amministrative. In cambio il Pd ha chiesto che scendesse da 5 a 4 il numero massimo di contratti a termine in 36 mesi.
La mediazione però è fallita e quindi l’esecutivo ha deciso di porre la fiducia sul testo uscito dalla commissione: i nodi sono rinviati alla discussione al Senato. Scelta Civica ha annunciato che voterà «sì», ma ha sottolineato la necessità di correggere il testo a Palazzo Madama. Stesso discorso da Ncd: «Voteremo la fiducia alla Camera ma non rinunciamo a dare battaglia al Senato per difendere il Dl Poletti» ha spiegato il capogruppo dei deputati Nunzia De Girolamo. Il parere della Commissione Bilancio era infatti passato con soli quattro voti di scarto: alla votazione erano assenti i parlamentari di Ncd, Scelta Civica e Udc, mentre hanno votato contro Forza Italia, Lega e M5S. Dopo la sospensione, sono arrivati, a quanto si apprende, undici deputati Pd di altre commissioni «in soccorso» viste le assenze dentro il gruppo.
Il capogruppo del Pd alla Camera, Roberto Speranza, minimizza: «Con il Nuovo centrodestra c’è stata una discussione costruttiva, alla fine il governo ha scelto di mettere la fiducia sul testo varato dalla commissione Lavoro, a noi sembra un testo equilibrato, il giudizio del Pd è assolutamente positivo». Ma da Forza Italia arriva l’attacco di Fitto: «La fiducia – spiega il deputato di FI – è una prova di debolezza e mostra che la maggioranza è spaccata». Rincara la dose Renato Brunetta: «Questo governo non ha più la maggioranza ed i numeri per governare. Altro che treno veloce, corre solo per andare a sbattere».