TERAMO – Prima di morire aveva donato 200 mila euro alla Curia di Teramo. Questa somma però ora è sotto sequestro, a titolo preventivo,dalla Guardia di finanza dell’Aquila. Protagonista della vicenda un’anziana donna ospite di una casa di riposo di Fontecchio.
I gestori della Casa Serena Santa Maria della Pace sono indagati nell’ambito di una inchiesta , coordinata dalla Procura dell’Aquila, su un presunto mega raggiro ai danni degli anziani ospiti. Sotto la lente di ingrandimento è finito il giro di investimenti delle somme uscite dai conti di persone, alcune delle quali non in grado di intendere e di volere. L’inchiesta coinvolge ora anche Teramo.
Nella vicenda sono indagati i gestori della struttura, Piero Melonio, 65 anni, arrestato, lo scorso ottobre, per circonvenzione di persone incapaci insieme alla moglie Gilda Bernabei, accusata di uso di denaro di provenienza illecita. Accuse respinte da entrambi nel corso degli interrogatori davanti al giudice per le indagini preliminari. I coniugi avrebbero sottratto 2 milioni di euro agli anziani ospiti, affetti da gravi patologie.
La donazione alla Curia di Teramo-Atri sarebbe avvenuta alla vigilia di Natale del 2010, alla presenza del notaio aquilano Vincenzo Galeota, del vescovo di Teramo-Atri, monsignor Michele Seccia, del vicario diocesano di Teramo, monsignor Davide Pagnotella ed del diacono della parrocchia di Sant’Eusanio Forconese Paolo Giuliani. E’ bene precisare che nessuno di loro risulta essere indagato.
L’anziana ospite, un ex insegnante poi deceduta, però avrebbe cointestato all’indagato Melonio i denari depositati sul proprio conto: 1 milione ed 800 mila euro. Alla Curia teramana l’anziana, sorella di un ex sacerdote, avrebbe donato immobili del valore di 150 mila euro circa e terreni per oltre 40 mila euro. In virtù del fatto che l’anziana, al momento dell’atto notarile, non era consapevole di ciò che stava firmando, la Procura dell’Aquila ha disposto il sequestro preventivo, eseguito ieri dalle Fiamme gialle che stanno indagando per chiarire la vicenda.