PESCARA – Ancora un pareggio per il Delfino. Stavolta nel turno infrasettimanale una doppietta di Clemenza salva i biancazzurri. Arena fa impazzire la difesa abruzzese durante tutta la gara ma poi l’ex Juve mette le cose a posto ma si deve fare di più.
Alla fine a Gubbio si contano altri due gol incassati, sono già 8 in 6 gare. Così non può andare. Ancora una volta approccio sbagliato e non solo. Alla fine punto guadagnato. A salvare il Delfino la magia di Luca Clemenza.
In terra umbra, il Pescara ha creato poco e concesso troppi spazi all’avversario di turno come già accaduto in questo primo scorcio. Ciò che preoccupa è la mancanza di solidità. Al “Barbetti”, è vero, i due gol subiti sono stati figli di errori individuali.
Sul primo sbaglia Drudi (retropassaggio corto) ma anche Frascatore che nell’uno contro uno con Arena concede l’interno anziché l’esterno che sarebbe stato il male minore. Sul rigore è palese l’ingenuità di Memushaj recidivo (contro Saccani della Vis Pesaro stessa dinamica).
Ma il problema di fondo è un altro: la mancanza di ordine, piuttosto evidente, ma non da ieri. La difesa è spesso mal protetta. Poca attenzione alle coperture preventive. A metacampo non c’è un filtro adeguato.
A fare la differenza è sempre la distanza tra i reparti. La compattezza o meno, una diretta conseguenza.
Negli ultimi 20′ le cose sono migliorate con l’ingresso di un centrocampista in più (Diambo) passando contestualmente alla difesa a 4. Giusto assecondare le proprie idee, ci mancherebbe. Ma se non riesci a concretizzare in proporzione alla mole di gioco prodotta e alle occasioni create (non a Gubbio) devi difenderti molto meglio. Domenica c’è la capolista Reggiana. Occorre tornare a vincere. Ricordandosi che gli emiliani hanno incassato un solo gol in tutto il campionato.