PESCARA – Il dragaggio del porto pescarese sembra fare un altro piccolo passo in avanti. Questa mattina, infatti, il vice ministro al Lavoro Michel Martone ha ricevuto a Roma il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, e il sindaco del capoluogo adriatico, Luigi Albore Mascia, per discutere delle vicende del porto cittadino, chiuso dal mese di febbraio per via del mancato dragaggio dei fondali, e delle problematiche occupazionali connesse a questa situazione. Martone ha “assicurato il proprio interesse per la vicenda e si e’ detto disponibile a confrontarsi con il sottosegretario alle Infrastrutture Guido Improta per coordinare gli interventi dei rispettivi dicasteri”.
E’ il ministero delle Infrastrutture, infatti, che si sta occupando del bando per il dragaggio del porto di Pescara (il 26 ottobre scade l’avviso di preinformazione). Martone “ha inoltre ricordato lo strumento dell’indennita’ di mancato avviamento per i lavoratori del settore portuale, previsto a regime dal 2013 dalla legge di riforma del mercato del lavoro” – si legge in una nota emessa dopo l’incontro. Con il vice ministro sono state esaminate le ricadute economiche e sociali derivanti dal blocco delle attivita’ di pesca, commerciali e di servizio e i rappresentanti di Comune e Provincia hanno chiesto l’attivazione delle procedure necessarie ad avviare una moratoria dei pagamenti per tutte le imprese portuali, in vista delle operazioni di dragaggio promosse dal Ministero, che non dovrebbero partire prima della fine di novembre.
La stessa richiesta sara’ avanzata, oltre che al sottosegretario Improta, ad Antonio Catricala’, “nella speranza che l’anomala vertenza del porto di Pescara possa essere presa in considerazione dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – dicono sindaco e presidente della Provincia. Questa vertenza – aggiungono – non e’ legata ad una crisi di settore ma e’ determinata da fattori che nulla hanno a che fare con le aziende pescaresi, che chiedono solo di tornare a lavorare”.