PESCARA – Stavolta forse il dragaggio del porto pescarese potrebbe essere realtà. La consegna dei lavori è prevista per martedi', anche se materialmente la draga non comincerà a scavare materialmnete proprio in quella data. La fine dell'intervento e' prevista per la prima decina di giorni di aprile. Ad eseguire l'operazione, che riguarda 200mila metri cubi di materiale, sara' la ditta Sidra, che si e' aggiudicata l'appalto del Provveditorato alle opere pubbliche (da circa 13 milioni di euro). La Sidra, ditta leader del settore, ha assicurato che eseguira' il dragaggio in 85 giorni e ha chiesto il corrispettivo di 10 milioni e 360 mila euro. Lo ha annunciato a Pescara il sottosegretario alle Infrastrutture Guido Improta, oggi in citta' proprio per annunciare lo sblocco delle vicende del porto cittadino, chiuso da circa un anno. Il materiale dragato potra' essere riutilizzato per il ripascimento o per la realizzazione di materiale per l'industria dell'edilizia.
Alla conferenza di Improta hanno partecipato i senatori Paolo Tancredi e Giovanni Legnini e il deputato Daniele Toto, insieme al prefetto Vincenzo D'Antuono, al presidente della Regione Gianni Chiodi e al Provveditore Donato Carlea, oltre al sindaco di Pescara e al presidente della Provincia Guerino Testa. Improta ha spiegato che il dragaggio che sta per iniziare “e' solo la prima fase di un percorso in piu' fasi” e “non ci disimpegniamo rispetto al resto che c'e' da fare”. Le fasi per il rilancio del porto pescarese sono, a detta del sottosegretario: “la mitigazione del rischio idraulico del fiume per migliorare la navigabilita' del porto, un intervento per migliorare la potenzialita' della darsena e infine le attivita' connesse alla adozione del Piano regolatore portuale”.
Improta, dopo aver ricordato tutta l'attivita' amministrativa che e' stata portata avanti in questi mesi per aggiudicare i lavori, ha sottolineato l'azione “necessaria effettuata dalla politica per cristallizzare il percorso amministrativo e dotarlo delle risorse economiche necessarie”. Oltre a finanziare una parte del dragaggio, infatti, lo Stato ha assicurato che eroghera' indennizzi alla marineria (per un importo pari a tre milioni di euro) rimasta ferma e senza lavoro per quasi un anno. Improta ha voluto rassicurare gli operatori della pesca e quelli degli altri settori portuali perche' la draga non si vedra' “prima di 10 – 15 giorni” e questo perche' e' necessario effettuare delle analisi” e ha anche aggiunto che l'intervento potrebbe riguardare meno di 200mila metri cubi, stando alle stime della Sidra. Si prevede comunque, ha detto sempre il sottosegretario, “di poter garantire la transitabilita' del canale dopo 60 giorni dalla consegna del cantiere”. L'incontro di oggi e' stato l'occasione per ribadire la necessita' di sottoporre il porto di Pescara anche ad altri interventi.
“Lo scalo – ha fatto notare Carlea – necessita di lavori di carattere definitivo, altrimenti ci troveremo nella stessa situazione di adesso. Il dragaggio che sta per partire (e per il quale la consegna dei lavori avverra' sotto riserva di legge) non risolve l'emergenza. Servono pianificazione e programmazione”. Ha chiesto “manutenzione e prevenzione, nonche' la bonifica del fiume” Mimmo Grosso, dell'associazione Armatori Pescara, mentre Bruno Santori, rappresentante degli altri operatori, ha fatto notare che “la darsena e il bacino di evoluzione devono essere dragati a 6 metri di profondita', per riprendere qualsiasi tipo di traffico” altrimenti il dragaggio e' inutile.