
PESCARA – Di solito si dice “tutto è andato in porto”. A Pescara, invece, ci vorrebbe il contrario. Tutti i marinai preferirebbero “uscire dal porto”. Ma all’orizzonte non si vede nulla. Ancora troppe incertezze per la marineria considerato che ad oggi non si conosce la data di inizio dei lavori, nonostante gli annunci del ministero, e non e’ chiaro se armatori e pescatori potranno beneficiare degli aiuti legati al protrarsi del fermo.
Questa mattina Camillo Grosso e Giovanni Verzulli, in rappresentanza degli armatori, hanno incontrato l’assessore regionale alla Pesca Mauro Febbo, per sollecitare una serie di risposte. “Vogliamo sapere dal Provveditore interregionale alle opere pubbliche, Donato Carlea – ha detto Grosso – quando prenderanno il via i lavori, quando potremo tornare in mare e se c’e’ la possibilita’ per la marineria di Pescara di beneficiare dei tre milioni previsti nel decreto sviluppo. Attendiamo di sapere anche se dovremo osservare il fermo pesca biologico nel 2013 e se potremo beneficiare della cassa integrazione anche nel 2013 o, in alternativa, se le istituzioni saranno in grado di assicurarci altre indennità”.
“Tra l’altro non potremo tornare in mare il 14 aprile, come era nelle nostre intenzioni, altrimenti rischiamo di far decadere i requisiti necessari ad ottenere i benefici che ci sono gia’ stati annunciati. Le risposte dovranno arrivarci nel corso di una riunione che stiamo convocando per venerdi’ pomeriggio in Provincia con tutte le istituzioni interessate. Se le risposte non arriveranno andremo direttamente in Procura e se i soggetti invitati non si presenteranno ci sposteremo sull’asse attrezzato e bloccheremo Pescara”.
Intanto sul problema del dragaggio interviene anche l’assessore alle Politiche agricole e Pesca, Mauro Febbo: “Sono seriamente e fortemente preoccupato per la marineria pescarese visto lo stallo in cui versano ancora i lavori di dragaggio ormai diventati vitali e improcrastinabili per tutto il comparto pesca”. “L’attivita’ di pesca, oggi azzerata, e’ ridotta a livelli economicamente insostenibili – afferma Febbo – e se le imbarcazioni non tornano in mare entro il 30 aprile, si corre il serio rischio di imbattersi in un’infrazione da parte della Commissione Europea e non ci si vedra’ riconoscere il prolungamento straordinario del fermo pesca. Inoltre, ancora piu’ grave, al danno potrebbe aggiungersi la beffa: questa situazione di stallo potrebbe provocare il mancato sblocco dei 3 milioni di euro stanziati dal Governo centrale”. “Pertanto – conclude Mauro Febbo – nei prossimi giorni, chiedero’ formalmente al Provveditore alle Opere pubbliche Carlea, al Comandante della marineria di Pescara e all’impresa appaltatrice dei lavori di dragaggio, date certe e improcrastinabili sui lavori e sull’effettiva situazione”.