TERAMO – Nuovi guai per Salvatore Parolisi. Adesso è un pentito a metterlo sotto accusa per droga e violenze in caserma. Dagli atti dell’ inchiesta parallela a quella dell’uxoricidio della moglie Melania Rea, emergono le dichiarazioni di un pentito che, nel denunciare il presunto spaccio di droga e le violenze che avvenivano all’interno della caserma militare di Ascoli, sostiene che Parolisi abbia partecipato ad un video hard con delle soldatesse.
“La macchina del fango non si arresta. E’ il caso di dire che la realta’ diffamatoria supera anche la piu’ fervida fantasia”, sostiene Nicodemo Gentile, uno degli avvocati di Parolisi. Ed e’ lo stesso caporalmaggiore che, in alcuni stralci della lettera fatta recapitare al suo difensore, respinge le accuse infamanti.
“Sono una persona umana e da umano ho sbagliato. Non sono un mostro come alcune persone mi definiscono. Tutto questo e’ agghiacciante, insopportabile e lacerante, a volte mi sembra di sognare a occhi aperti, perche’ difficilmente riesco ad addormentarmi ma non e’ cosi’, e’ un incubo costante che non ha eguali”.