PESCARA – Alla base di tutto potrebbe esserci una lite. Almeno questo è quanto sostiene il killer di via Tibullo a Pescara: “Abbiamo litigato, sono stato aggredito con la mazza e il coltello e mi sono difeso”. Lo ha riferito ieri sera davanti al pm, Savatore Campochiaro, da Maxym Chernish, ucraino, 26 anni da compiere a maggio, reo confesso del duplice omicidio di Arkadiusz Miksza, 22 anni, pregiudicato e tossicodipendente, e di sua madre Kystyna, 53 anni, incensurata, avvenuto ieri pomeriggio a Pescara all’interno di una mansarda al secondo piano di una palazzina.
La donna e’ arrivata mentre i due giovani stavano litigando e ha cercato di difendere il figlio. Ieri sera l’ucraino, che e’ difeso dall’avvocato Vincenzo Di Girolamo, al termine dell’interrogatorio e’ stato arrestato dalla squadra mobile, e rinchiuso nel carcere di Pescara.
L’omicida, per uccidere le due vittime, nate in Polonia, ha utilizzato una mazza da baseball e un coltello da cucina. L’ucraino ieri, quando i carabinieri erano gia’ sul posto, e’ stato trovato e bloccato da un agente di polizia nel locale caldaie di un condominio poco distante dall’abitazione dove si e’ consumato il duplice omicidio.
Si e’ trattato, dunque, di un’operazione congiunta carabinieri-polizia. I militari dell’Arma, guidati dal maggiore Massimiliano Di Pietro, sono arrivati subito grazie alla segnalazione della vicina di casa delle vittime. Poi le forze dell’ordine hanno cinturato tutta la zona e hanno catturato l’ucraino. Maxym Chernish e’ finito in carcere per duplice omicidio e rapina, in quanto aveva con se’ il portafogli del polacco.