TERAMO – E’ stato escluso che nel teramano possa esserci un caso di ebola. Lo ha precisato l‘infettivologo del Mazzini di Teramo. Questa mattina , intorno alle 11,30, aveva suscitato un certo allarme il soccorso che il 118 ha effettuato ad Ancarano ad una donna nigeriana 60enne che presentava segni di un’infezione virale con febbre alta.
Il malessere che affliggeva la donna e’ stato tale da richiedere l’intervento dell’ambulanza con medico a bordo. I medici hanno escluso che la donna, una volta giunta al “Mazzini” (essendo il nosocomio teramano dotato di un reparto malattie infettive), abbia potuto contrarre il virus letale che provoca febbre emorragica. I segni erano riconducibili ad altra malattia virale. La sintomatologia compatibile con i protocolli diagnostici di un sospetto caso di ebola aveva fatto scattare le procedure di ospedalizzazione della donna nigeriana che ha sostenuto di essere tornata alcuni giorni fa dalla Nigeria.
La sintomatologia, secondo il protocollo aziendale attivato, era compatibile con il sospetto di infezione da virus ebola. Pertanto era stata evacuata la stanza individuata nell’osservazione breve del Pronto Soccorso. Qui, la paziente e’ stata ricoverata attraverso l’utilizzo di un percorso esterno dedicato, che ha evitato l’ingresso dal triage. Gli operatori hanno subito messo in atto tutte le procedure previste, compresa la protezione personale con indumenti predisposti appositamente; e’ stato, inoltre, attivato lo specialista infettivologo.
A quel punto, sono stati presi contatti con il centro di riferimento, cioe’ l’ospedale “Lazzaro Spallanzani” di Roma e con l’Enav (Ente Nazionale Assistenza al Volo). Si e’, cosi’, risaliti all’esatta zona di provenienza della signora malata. Il rischio clinico era stato scongiurato in quanto la paziente era solo transitata nell’area aeroportuale della Nigeria provenendo, invece, dal Benin, paese non a rischio di Ebola.