L’AQUILA – Il vice ministro dell’Interno, Filippo Bubbico, ha risposto oggi, alla Camera dei Deputati, alle interrogazioni presentate dai parlamentari abruzzesi Gianni Melilla (Sel) e Gianluca Vacca (Movimento 5 Stelle) sull’accorpamento delle elezioni per il Consiglio regionale, in Abruzzo, con le elezioni per il Parlamento europeo, a maggio 2014, in applicazione delle norme sull’election day. Dal vice ministro, che ha fatto riferimento, nel suo intervento, ad un parere espresso a riguardo dall’Avvocatura dello Stato e ha ricordato un auspicio espresso dal Consiglio dei ministri, e’ sostanzialmente arrivato il via libera all’accorpamento delle due consultazioni, in un’ottica di contenimento della spesa pubblica e in ossequio al principio dell’election day previsto da un decreto legge del 2011.
Melilla si e’ detto “insoddisfatto e stupefatto della scelta criminale del Governo, in violazione di leggi regionali e della Costituzione”. Per Bubbico c’e’ la possibilita’ di accorpare le elezioni per il Consiglio regionale con quelle per il Parlamento europeo. “Sono scandalizzato dalla sua risposta”, ha detto Melilla in aula rivolgendosi a Bubbico, e dal “comportamento criminale del governo e del ministero dell’Interno”. Melilla ha ricordato che in Abruzzo il sistema elettorale e’ stato di recente riformato (ad agosto), nonostante lo statuto regionale lo vieti in prossimita’ della scadenza del mandato.
Critico anche il M5S: “Il governo e’ stato a dir poco pilatesco, allineandosi a quanto portato avanti a livello regionale”. Lo dicono i deputati abruzzesi Gianluca Vacca, Andrea Colletti e Daniele Del Grosso. “Come si puo’ tollerare – si chiede il Movimento Cinque Stelle – che una giunta e un intero consiglio regionale durino 5 mesi oltre la scadenza del manato? -. Se il presidente della Regione Gianni Chiodi volesse veramente operare nell’ambito della salvaguardia della democrazia, perche’ non ha fatto si’ che si accorpassero le regionali alle elezioni nazionali di febbraio? E invece no, la giunta Chiodi e la finta opposizione del Pd (meno L) in consiglio regionale sono ben saldi sulle loro poltrone, e pur di continuare ad occupare gli scranni, violano la Costituzione e la democrazia. C’e’ il rischio, pero’, che le future elezioni regionali vengano invalidate dal Tar”. Il movimento di Grillo mette anche in evidenza che i rappresentanti regionali del Pd “farebbero bene a chiarirsi con il loro governo nazionale.