ROMA – Se le danno (a parole) di santa ragione a cinque giorni dalle elezioni europee con scambi di accuse reciproche e minacce di crisi di governo i maggiori protagonisti dello scenario politico italiano. Dalla sua visita in Svizzera, Giorgio Napolitano lo dice con una certa preoccupazione: «L’Italia attraversa una fase complessa e cruciale» e lo scontro elettorale è caratterizzato dall’«asprezza», mentre l’Europa è percorsa da «populismi e nazionalismi». Ma le sue parole suonano quasi come un eufemismo perché mentre lui è impegnato a Berna, tra Roma e Milano Beppe Grillo, Silvio Berlusconi e Matteo Renzi non lesinano gli attacchi frontali.
Il leader del M5s non risparmia lo stesso capo dello Stato: «Il Parlamento e il presidente della Repubblica sono delegittimati» afferma in piazza Montecitorio. «Non hanno più il sostegno della base, «né politica né sociale», dunque «dopo le europee andremo sotto il Quirinale in forma pacifica». Il bersaglio è anche il premier Matteo Renzi: «Sono gli ultimi giorni di Pompei. Lui ha capito che ha perso e già si sta organizzando per dare informazione del contrario». Pur di andare a elezioni politiche, Grillo non ha dubbi: «Vogliamo andare alle elezioni con la legge elettorale che c’è, non con quella nuova».
Matteo Renzi insiste sull’idea di elezioni europee come un derby tra chi scommette sul futuro e chi invece soffia sul fuoco del terrore: domenica «si gioca la vera sfida tra chi pensa che il futuro dell’Italia sia evocare paura e terrore e gioca sulla sconfitta e chi pensa che abbiamo mille limiti, compreso il presidente del Consiglio, però ci proviamo». «Oggi siamo davvero in un momento in cui ci vogliono far credere che sia tutto disperazione e distruzione, anche il linguaggio che viene utilizzato è un linguaggio che evoca morte» attacca Renzi. «Io credo che l’Italia abbia, indipendentemente dai colori politici, una occasione straordinaria di speranza e di ripartenza».
Intanto Berlusconi si scaglia contro Grillo: «Lui è uno esperto sul non entrare in prigione perché con colpa ha ucciso tre amici, è entrato dentro una strada che aveva un cartello che avvisava `strada impraticabile´, lui è riuscito ad uscire dalla sua auto e sono morte tre persone. È stato condannato per omicidio plurimo, ha fatto tre mesi di carcere, è un pregiudicato è un assassino ma la prigione l’ha scampata e non dovrebbe tornare su questi argomenti».