PESCARA – Se ne era già parlato nei giorni scorsi ed era quanto mai nell’aria. Oggi il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, si dimesso per partecipare alle prossime elezioni regionali. Testa ha 44 anni ed è stato eletto nel 2009 con oltre 90mila preferenze. Il suo ruolo e’ incompatibile con la candidatura alle elezioni, che si terranno il 25 maggio assieme alle europee e alle comunali.
Testa, eletto nelle fila del Pdl, e’ recentemente passato al Nuovo centrodestra, dopo la scissione con Forza italia. Oltre a Testa si sono dimessi in Provincia gli assessori Antonio Martorella (Politiche del lavoro) e Roberto Ruggieri (Lavori pubblici). Per Testa si aprono ora due possibilita’: la candidatura in Regione per il partito di Angelino Alfano o quella a sindaco, al Comune di Pescara.
“Nessuna tattica. Il mio partito – ha detto Testa – mi ha chiesto di mettermi a disposizione per la prossime elezioni, per le regionali o le comunali. Voglio continuare a fare attivita’ politica per cui con serenita’ e senso di responsabilita’ in questi giorni parlero’ con il partito e la coalizione per prendere le decisioni opportune e continuare il mio percorso. Per me la coesione del centrodestra e’ un dato importante”.
Testa ha ricordato che nel 2000 ha fondato l’associazione Dire Pescara, “che si e’ sempre occupata della citta’”, poi ha “accumulato” la sua esperienza amministrativa, “prima in Comune e poi in Provincia, dove sono stato eletto con un consenso straordinario e inaspettato, portando a casa oltre 93mila preferenze. Oggi – ha proseguito – amici e categorie mi chiedono di candidarmi”. Il presidente (che ha venti giorni di tempo per ritirare le dimissioni) ha ricordato i risultati raggiunti in questi anni alla guida di palazzo dei Marmi, “nonostante l’ente non potesse indebitarsi e contrarre mutui e nonostante i tagli di fondi. Abbiamo attivato la spending review prima di Monti – ha spiegato ai giornalisti – ma non abbiamo ridotto i servizi e abbiamo spalmato sul territorio 63 milioni di lavori pubblici, realizzato e avviato una serie di infrastrutture strategiche e attese, risolto problematiche annose, ci siamo impegnati al massimo nel settore del lavoro e della formazione (basti pensare al villaggio del lavoro del primo maggio in piazza e alle bruone pratiche che ci sono state copiate). Abbiamo portato sul territorio manifestazioni come Ironman, che ci siamo inventati nel 2010 presentando la manifestazione alla Bit, abbiamo approvato il Piano dei rifiuti, colto risultati di rilievo nelle scuole, razionalizzato i fitti passivi, tagliato notevolmente le somme destinate al personale e aumentato quelle per le politiche sociali. Ricordo poi l’efficentamento energetico del palazzo della Provincia, e la battaglia, fatta in solitudine ma vinta sia dinanzi al Tar che al Consiglio di Stato, per scongiurare il pedaggiamento dell’asse attrezzato”.
Il sindaco Luigi Albore Mascia, invece, la pensa diversamente: “Io ho voluto fare il sindaco, ho avuto il consenso per farlo, ho sottoscritto un contratto con gli elettori. Io vado fino in fondo: non mi dimetto”. Lo ha annunciato, oggi, pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa. “Mi precludo – ha proseguito – qualunque altra possibilita’, questo sia chiaro. Lo faccio con consapevolezza, coraggio e, soprattutto, con convinzione per rispetto degli elettori, della mia persona e dei miei compagni di squadra. Quindi questo rafforza ancora di piu’ il tema della riproposizione alla guida della citta’ di Pescara. Questa e’ la strada che io ho scelto cinque anni fa, la perseguo fino in fondo e ovviamente ripropongo la mia candidatura piu’ che mai. I partiti poi faranno il loro lavoro, si continuano a consultare. Sento parlare di primarie, questa ipotesi deve essere applicata nel centro destra nel caso in cui ci sia un’amministrazione uscente di centro sinistra e va scelto un nuovo candidato e nel caso in cui un sindaco uscente di centro destra sia arrivato al seoondo mandato e quindi bisogna scegliere un nuovo candidato. Quando c’e’ un sindaco uscente, per rispetto di quel sindaco e soprattutto per il bene e l’apprezzamento del lavoro svolto, bisogna far quadrato intorno a quel sindaco uscente ed accompagnarlo verso quella verifica elettorale”.