L’AQUILA – “Negli articoli comparsi in questi giorni sulla stampa, il Presidente della Regione Gianni Chiodi, afferma che per indire le elezioni prima di maggio non ci sono piu’ i margini e che avrebbe avuto dal Consiglio regionale indicazioni sulla necessita’ di privilegiare il risparmio, nonostante le sue intenzioni fossero quelle di votare a novembre. Le affermazioni di Chiodi sono gravissime”.
Lo sostiene il consigliere regionale di Sel Franco Caramanico. “La verita’ e’ che, dopo mesi di silenzio e di forte imbarazzo – continua – il Governatore Chiodi, incapace di assumersi le sue responsabilita’, cerca di scaricare il peso delle sue scelte sul Consiglio regionale e sulle forze di opposizione. Ribadisco che Sinistra Ecologia e Liberta’ aveva gia’ proposto, fin dal giugno 2012, di accorpare le regionali alle politiche del 2013. Una proposta successivamente resa obbligatoria dall’ art. 7 del D.L. 6/7/2011 (“Election day”), entrato in vigore il 10 agosto 2012 che al comma 1 prevede: ‘a decorrere dal 2012 le consultazioni elettorali delle regioni (?) si svolgono(…..) in un’ unica data nell’arco dell’anno’. Quindi il presidente Chiodi avrebbe dovuto accorpare le elezioni regionali con quelle politiche. Successivamente, a maggio e a giugno di quest’anno, siamo tornati a chiedere a gran voce le elezioni a novembre, manifestando apertamente le nostre intenzioni nella consultazione avviata dal Presidente Pagano. Abbiamo deciso poi di non partecipare alla votazione dell’emendamento per il recepimento della spending review perche’, nonostante avesse come obiettivo la riduzione delle spese elettorali, prolungava ulteriormente la scadenza elettorale. Senza contare che ormai non c’era piu’ nessuna possibilita’ di tornare al voto in autunno.
Ricordo, tra l’altro – prosegue Caramanico – che il presidente Chiodi non ha rispettato le norme dello statuto regionale, in particolare l’art 14 per cui ‘nei sei mesi antecedenti la scadenza della legislatura il Consiglio non puo’ adottare, ne’ modificare leggi in materia elettorale’ e l’art. 86 il quale stabilisce che ‘le nuove elezioni sono indette entro tre mesi …’ e quindi sarebbero dovute essere fissate entro il 15 di settembre 2013. Mentre al 22 settembre nessuna data e’ stata fissata. Chiodi naturalmente, con i suoi riferimenti a Del Turco, non ha perso l’occasione per ricordare agli abruzzesi le vicende giudiziarie che hanno determinato le elezioni a dicembre 2008, ma che oggi non c’entrano nulla con i motivi che hanno supportato le sue scelte. Infine, una considerazione sul presunto risparmio che si avrebbe votando a primavera prossima. Spiace constatare che Chiodi si ricorda della spending review solo quando la sua applicazione serve a prolungare la legislatura fino al maggio 2014 e non certo quando, accorpando le elezioni alle politiche del febbraio scorso, avrebbe comportato una notevole riduzione di spesa. Infatti, se avesse seguito le indicazioni della legge, non arrogandosi il diritto di decidere arbitrariamente, avremo risparmiato non solo 2,5 milioni di euro derivanti dall’accorpamento delle elezioni, ma anche quasi un milione e mezzo di euro legati alla riduzione del numero dei consiglieri, che con la nuova legislatura passeranno da 45 a 31. Ma al Governatore questo non interessa – conclude Caramanico – cio’ che gli importa e’ assicurare, oltre il limite, la sopravvivenza della sua giunta e dei suoi incarichi”.