PESCARA – Tutti parlano di Giorgio D’Ambrosio. Nel bene e nel male. Sta di fatto che l’ex sindaco di Pianella continua la sua campagna elettorale in vista del voto del 25 maggio. E tra favorevoli e contrari alla sua candidatura, a Pescara è arrivato il presidente nazionale Bruno Tabacci per presentare i candidati appartenenti al suo schieramento. Nella folta platea presente nella sala dei Marmi della Provincia c’era, ovviamente, anche lo stesso D’Ambrosio, il cui inserimento in Centro democratico dopo l’esclusione dalla lista del Pd ha scatenato un putiferio.
Per taluni, questa candidatura ha spaccato il partito. Per altri, vedi Maurizio Acerbo, sarebbe invece tutta una “messa in scena”. L‘ ex presidente dell’Ato era stato prima “apparentemente” candidato col Pd. Poi, però, ha trovato casa nel Centro democratico di Bruno Tabacci.
A quel punto il centrosinistra aveva chiesto la sua testa o, in alternativa, l’uscita di Centro democratico dalla coalizione. Per tutta risposta D’Ambrosio ha fatto tutto da solo: “Mi autosospendo dal Pd, cui sono iscritto, però non rinuncio a correre. Sono già in campagna elettorale e porterò acqua al mulino del centrosinistra, se lo vorrà, altrimenti andrò da solo. Vediamo chi ha il coraggio di rinunciare ai miei voti e a quelli della mia lista”. Insomma, non ci sta proprio a passare per capro espiatorio della situazione l’ex deputato della Margherita anche perché è forte di un pacchetto di oltre duemila voti solo dal suo “feudo” di Pianella, il paese che ha amministrato da sindaco per quindici anni.
D’Ambrosio, poi, ha ricordato di essere stato assolto dall’unico processo che ha subìto: “Ho firmato il codice etico del Pd e, se permettete, mi ritengo più pulito degli altri. Sfido chiunque a dire il contrario. Da buon democristiano ho la scorza e so resistere alla bufera, così sono andato avanti. Saranno gli elettori a decidere chi merita di entrare in Consiglio regionale e non le segreterie dei partiti. Per fortuna – aggiunge D’Ambrosio – alla Regione si vota ancora con le preferenze e la scelta spetta ai cittadini, non agli apparati”.
E nella presentazione della lista questo ragionamento è stato ribadito davanti a tutti i presenti. Al contempo Tabacci, ha rimarcato che “nessuno può darci lezioni di moralità e la presenza in lista di Giorgio D’Ambrosio non si discute”.