TERAMO – La provincia di Teramo fa da ago della bilancia sulla determinazione definitiva del Consiglio regionale. Questo perché, in virtù dell’ottimo risultato avuto dal centrodestra su base provinciale, nel teramano potrebbero esserci più consiglieri all’opposizione che in maggioranza, in particolar modo quattro per il centrodestra e tre per il centrosinistra. Ma l”uso del condizionale è d’obbligo più che mai in questo caso perché regna ancora l’incertezza.
Dopo una decina di giorni dal quel famoso 25 maggio, l’unica certezza resta la vittoria di D’Alfonso. La Corte d’appello non ha ancora ratificato il risultato uscito dalle urne e dunque ufficializzato i nomi dei consiglieri eletti. Ovviamente, se il dato del teramano fosse confermato, la nuova maggioranza in Consiglio regionale recupererebbe in un’altra provincia il posto in meno che le è stato assegnato a Teramo, per cui il rapporto numerico con l’opposizione all’Emiciclo resterebbe invariato.
Con questo assetto, alcuni dei sette consiglieri teramani che andranno all’Aquila sono già sicuri. Per il Pd non ci sono dubbi sull’elezione dei primi due più votati: Dino Pepe e Sandro Mariani. Quasi nessun dubbio nemmeno su Luciano Monticelli che si è piazzato terzo.
Nel centrodestra hanno la certezza matematica del posto Paolo Gatti, che con oltre diecimila preferenze è il primo degli eletti in Abruzzo con la lista di Forza Italia, e Riccardo Mercante, ex consigliere provinciale Idv, schierato dal Movimento 5 stelle. Gli altri due consiglieri teramani dovrebbero essere Giorgio D’Ignazio del Nuovo centrodestra e Mauro Di Dalmazio di “Abruzzo futuro” . Proprio quest’ultimo andrebbe a beneficiare del seggio in più attribuito al centrodestra teramano. Ovviamente tutto è rimandato al pronunciamento definitivo della Corte d’Appello.