L’AQUILA – “Sono stati necessari 2.102 giorni per arrivare al progetto che presentiamo oggi”. Lo ha detto il direttore amministrativo del consiglio regionale, Paolo Costanzi, nel corso della conferenza stampa di presentazione della proposta di miglioramento del complesso dell’Emiciclo e del palazzo ex Gil maschile.
“I giorni impiegati per la progettazione e l’appalto sono stati 329; i giorni che sono stati necessari per i procedimenti burocratici vari sono stati 1.428; quelli interessati dalla giustizia amministrativa 345 – ha osservato il direttore Costanzi – l’iter e’ iniziato il 6 giugno 2009 con la richiesta al Cipe, per la deliberazione dell’importo. Dopo 737 giorni, la delibera Cipe n. 82 e’ stata emanata”.
Il gruppo di lavoro che ha elaborato la proposta di ristrutturazione della sede del Consiglio regionale (Emiciclo e palazzo ex Gil maschile) e’ cosi’ composta: ing. Riccardo Vetturini, ing. Giacomo Di Marco, ing. Walter Cecchini, prof. arch. Lucio Zazzara, geom. Gabriele Matini, ing. Antonello Bottone, d.ssa Jenny Rolo, dott. Gaudenzio Leonardis, prof. ing. Antonio Borri, dott.ssa Roberta Leuzzi.
Il complesso della sede del Consiglio regionale rappresenta un esempio di sedimentazione architettonica e stilistica di assoluto rilievo nel panorama dei complessi storici aquilani. La proposta dell’ATI Rosa Edilizia, Ricci Costruzioni e Silvi Elettroidraulica e’ percio’ articolata, non solo per rispondere a quanto espressamente richiesto nel bando di gara, ma anche in considerazione della complessa realta’ della sede del Consiglio regionale.
La crisi sismica del 6 aprile 2009 ha provocato nell’edificio dell’Emiciclo e in quello dell’ex G.I.L. maschile un livello di danneggiamento estremamente grave e diffuso fino a determinare una condizione di dissesto prossima al crollo. La particolarita’ fondamentale che rivestono entrambi gli edifici discende dalla difficolta’ di conciliare gli obiettivi di tutela e valorizzazione dei caratteri architettonici e monumentali con la assoluta necessita’ di garantire un livello di protezione sismica adeguato per l’attivita’ istituzionale.
L’intervento proposto prevede la strategia innovativa dell’isolamento di un edificio in muratura dal suolo su cui e’ fondato e consente di trovare il giusto compromesso tra le ragioni della sicurezza e quelle della conservazione; di evitare che il monumento sia imbrigliato dalle inevitabili manomissioni e intromissioni delle tecniche di consolidamento piu’ tradizionali. L’intervento di miglioramento sismico convenzionale tende ad operare con interventi di rinforzo tendenzialmente compatibili con il pregio storico artistico del manufatto, ma in realta’ spesso in contrasto con le esigenze di tutela dei caratteri storico-architettonici dell’edificio. Tale criticita’ e’ stata risolta riducendo l’azione sismica piuttosto che incrementando la resistenza passiva delle stesse strutture.
In questo modo si modifica radicalmente l’approccio, invertendo i termini del problema: non piu’ ricercare un incremento della resistenza dell’edificio fino ad equilibrare le spinte sismiche, ma viceversa ridurre la sollecitazione isolando alla base l’edificio dal terreno. Il processo di progressiva modificazione dell’impianto del nucleo originario – il convento seicentesco dedicato a S. Michele Arcangelo – con le trasformazioni e la realizzazione di nuovi corpi di fabbrica, ha prodotto una varieta’ di spazi sufficienti allo svolgimento delle attivita’ istituzionali.
L’articolata gestione degli interventi, pero’, condotta a volte in maniera episodica e con il condizionamento dell’urgenza, non ha mai risolto appieno alcune criticita’ iniziali ed anzi ne ha create di nuove. La riconversione dell’Emiciclo in sede del Consiglio regionale ha tenuto solo parzialmente conto del pregio storico ed architettonico dell’ex complesso conventuale, degli spazi pertinenziali e delle sue integrazioni, sopra tutto ottocentesche; il portico stesso che in facciata nobilita tutto il complesso ed esprime con chiarezza l’appartenenza dell’edificio religioso allo spazio urbano, risulta oggi isolato dal contesto della citta’.