ROMA – Terminato il primo turno di votazioni online per la scelta dei candidati del Movimento Cinque Stelle alle prossime Europee: Beppe Grillo ha infatti annunciato sul suo blog i nomi dei primi venti candidati (uno per regione) che entreranno di diritto nelle liste. All’aspirante europarlamentare lombarda Eleonora Levi sono serviti 556 voti per guadagnarsi la candidatura, al suo collega della Valle d’Aosta – Manuel Voulaz – ne sono bastati 33.
In totale si erano presentati 5.091 candidati al primo turno: esclusi i primi classificati, gli altri più votati accederanno al secondo turno in base al numero totale di preferenze raccolte. In questa seconda fase la circoscrizione non sarà più su base regionale, bensì delineate per le elezioni europee. Ieri hanno votato 35.188 iscritti per un totale di 92.877 preferenze espresse: ognuno ne aveva a disposizione tre, ma in molti si sono lamentati perché il sistema non consentiva di completare la procedura di votazione.
Ecco l’elenco completo dei più votati al primo turno: Angelini Paolo (Abruzzo) 185 voti; Pedicini Piernicola (Basilicata) 317 voti; Laura Ferrara (Calabria) 133 voti; Luigia Embrice (Campania) 208 voti; Silvia Piccinini (Emilia Romagna) 193 voti; Marco Zullo (Friuli Venezia Giulia) 168 voti; Bianca Maria Zama (Lazio) 366 voti; Alice Salvatore (Liguria) 258 voti; Eleonora Evi (Lombardia) 556 voti; Fabio Bottiglieri (Marche) 310 voti; Pasquale Casmirro (Molise) 58 voti; Francesco Attademo (Piemonte) 503 voti; Rosa D’Amato (Puglia) 332 voti; Nicola Marini (Sardegna) 225 voti; Paola Sobbrio (Sicilia) 221 voti; Silvia Fossi (Toscana) 429 voti; Cristiano Zanella (Trentino Alto Adige) 134 voti; Laura Agea (Umbria) 132 voti; Manuel Voulaz (Valle D’Aosta) 33 voti; David Borrelli (Veneto) 501 voti.
E a proposito di lamentele, il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, è intervenuto sulla scelta dei nomi, sostenendo che tra i candidati c’è «gente che noi non abbiamo mai visto. Questo vuol dire che non si sono spesi per il territorio. Non so quali competenze possano esprimere rispetto ai temi da portare avanti. È vero che sono temi europei però l’attivismo è sempre stata una delle basi fondanti del movimento. E in questo modo viene un po’ fatto cadere». Critiche anche alla modalità di votazione da parte del sindaco emiliano, ultimamente sempre meno in linea con Beppe Grillo: «Per la prima votazione a livello regionale si potevano raccogliere le candidature con un po’ più di tempo. Siamo arrivati un po’ troppo a ridosso delle elezioni, si poteva costruire una rete territoriale con l’impegno di tutti per avere un rapporto più diretto con le rappresentanze».
Intanto si registra una nuova uscita tra i parlamentari del Movimento Cinque Stelle. Il senatore Bartolomeo Pepe ha lasciato il gruppo M5S di Palazzo Madama ed è passato al Misto. Sale quindi il numero degli addii tra i 5 stelle al Senato e si fa più vicina e concreta la nascita di un nuovo gruppo formato dagli ex M5S. Con la decisione di lasciare, senza espulsione ma in modo spontaneo, di Bartolomeo Pepe, sale a quota 14 il numero di fuoriusciti dal gruppo del Senato. Che ad inizio legislatura contava 54 senatori, oggi è sceso a quota 40.
Oltre a Pepe, hanno lasciato spontaneamente Fabiola Anitori e Paola De Pin. Poi ci sono stati gli espulsi: Marino Mastrangelo, Adele Gambaro, Lorenzo Battista, Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino e Luis Alberto Orellana. Poi, ancora, i dimissionari, coloro che hanno presentato le dimissioni per protestare contro il metodo dell’espulsione via blog: Maurizio Romani, Alessandra Bencini, Laura Bignami, Maria Mussini e Monica Casaletto (anche Orellana aveva presentato le sue dimissioni, ma poi le ha ritirate).