PESCARA – Ha respinto le accuse D.F.C, il 63enne ex amministratore di una societa’ di riscossione tributi, che dalla settimana scorsa si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di aver “trattenuto” illecitamente e destinato a scopi personali il denaro riscosso invece di versarlo nelle casse di alcuni enti locali del pescarese.
L’indagato, assistito dall’avvocato Alessandro Dioguardi, nel corso dell’interrogatorio di garanzia ha sostenuto davanti al gip del Tribunale di Pescara, Maria Carla Sacco, la propria estraneita’ ad ogni anomalia contabile o amministrativa rispetto alla gestione che lo riguarda. L’arrestato ha respinto anche l’accusa di aver speso il denaro per l’acquisto di beni di lusso, viaggi all’estero e soggiorni in villaggi turistici. L’avvocato Dioguardi presentera’ una memoria difensiva e chiedera’ la revoca della misura cautelare.
Le indagini della Guardia di Finanza della Tenenza di Popoli, hanno preso le mosse dalla denuncia di amministratori locali che, inspiegabilmente, non avevano ricevuto le rendicontazioni periodiche e soprattutto avevano constatato il mancato riversamento di somme (canoni per il servizio idrico, consumi energia elettrica, affitti di alloggi comunali ecc.) incassate per loro conto. Nella vicenda e’ coinvolto anche un altro amministratore della societa’ che e’ solo indagato. Complessivamente, dal 2008 al 2014, avrebbero distratto oltre 400 mila euro, utilizzati per fini personali. Entrambi sono accusati di peculato.