PESCARA – Prima un intervento di bonifica e di sgombero dei senza tetto. Poi hanno preso il via regolarmente, di buon’ora, questa mattina, le operazioni di demolizione dell’ex mercato ortofrutticolo di Pescara, sul lungomare sud della citta’, promosse dalla Regione Abruzzo. Erano presenti, tra gli altri, il presidente della Regione Luciano D’Alfonso e il sindaco Marco Alessandrini i quali hanno seguito da vicino il lavoro delle ruspe, applaudendo a mano a mano che cadevano giu’ le macerie dei padiglioni abbandonati ormai da anni e trasformati in rifugio di disperati.
Stamani all’alba c’erano dieci persone, che sono state allontanate prima dell’inizio della demolizione, e due di loro troveranno ricovero alla Caritas, fanno sapere dal Comune. D’Alfonso si e’ detto “soddisfatto” perche’, ha commentato, “demolire vuol dire ricostruire” e si “ricostruisce il diritto alla veduta. Ora, ha aggiunto, deve partire un combattimento di idee di professionisti, imprenditori sani, bambini, ordini professionali e anche qualche competenza nazionale e internazionale. Con la demo- ricostruzione il ponte del mare diventa il principe di quest’area e conduce ulteriori azioni di riqualificazione. Non e’ possibile fare errori per un’area di questa magia”.
Per quanto riguarda il futuro della zona, “vedrei qui, ha detto D’Alfonso, anche qualche suggerimento dato in passato dal presidente della Confcommercio Ezio Ardizzi, cioe’ musei connessi alla economia del mare, o quelli dell’ex assessore comunale Tommaso Di Biase, per una universita’ del mare, o dell’ex presidente della Camera di Commercio Gilberto Ferri, che ci immagino’ uno spazio di accoglienza turistico alberghiera. Ragioneremo senza trascurare alcunche’ e ho chiesto al professor architetto Stefano Boeri di aiutarci ad accompagnare questa espressione progettuale”.
Il presidente della Regione ha espresso la sua preoccupazione per “i bambini che dormivano qui, che rischiavano la vita”, considerato che si tratta di strutture il cui materiale era ormai “pericolante”. Ha anche messo in evidenza che “si e’ stati capaci, come Regione, di fare finta di nulla in passato” ma per quanto lo riguarda “ho contratto un impegno con la citta’, sul fatto che avrei rimosso questo detrattore ambientale” e oggi si arriva a concretezza. “Ora parte un sano dibattito” per l’avvenire della zona e quanto al coinvolgimento del privato negli interventi futuri D’Alfonso ha chiarito: “Non ho in odio il privato, ma qui deve essere un monumento dell’iniziativa pubblica”.
All’avvio dei lavori di demolizione hanno partecipato anche i consiglieri comunali di centrodestra che gia’ nei giorni scorsi avevano polemizzato sulla procedura seguita diffidando il dirigente del Comune. “Riteniamo che l’eliminazione di questa struttura sia un fatto positivo ma anche che le procedure seguite siano assolutamente viziate e non capiamo le ragioni per cui ci sia stata questa forzatura amministrativa, tipica delle amministrazioni guidate dal Partito democratico, sia a livello regionale che cittadino”, ha detto il capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli parlando anche a nome di Pescara Futura e Nuovo Centrodestra.
“Abbiamo diffidato il dirigente competente rispetto all’atto di assenso della demolizione, che riteniamo non si possa fare seguendo questa procedura, ma non abbiamo avuto alcun riscontro da parte del dirigente – ha spiegato Antonelli -. Credo che ci saranno delle attivita’ conseguenti da parte nostra e chiediamo che ci si impegni a discutere del futuro di queste aree perche’ l’eliminazione dell’ex Cofa e’ positiva ma non vorremmo che dietro si nascondessero delle manovre speculative che non rappresentino l’esclusivo interesse pubblico”.
Tra l’altro Antonelli ha evidenziato che le spese di demolizione, con l’accordo di programma di due anni fa, sarebbero state “a costo zero per le casse pubbliche e avrebbe pagato la Camera di commercio, mentre ora pagano i cittadini e ci si chiede che fine faranno i 12 milioni e mezzo di euro che la Regione avrebbe dovuto incassare dalla alienazione. D’Alfonso e Alessandrini dovranno rispondere. Noi non protestiamo, ha messo in chiaro, ma sollecitiamo chi governa ad essere chiaro e trasparente”. Il sindaco Alessandrini ha chiarito che “non siamo indifferenti alle sollecitazioni delle opposizioni, e ci sono stati degli approfondimenti degli uffici, ma non sono state ravvisate controindicazioni” a procedere. “Mi dispiace – ha commentato ironicamente D’Alfonso – per chi oggi assistera’ alla produzione di foruncoli di rabbia e di risentimento, ma purtroppo la vita pubblica e’ fatta anche di questo. Io vedo una grande gioia”.