MILANO – La Guardia di Finanza di Milano ha arrestato oggi sette persone per varie ipotesi di reato, tra cui corruzione e turbativa d’asta, in un’inchiesta su presunti appalti pilotati per Expo 2015, riferiscono la stessa Gdf e una fonte investigativa. Tra gli arrestati – sei in carcere e uno ai domiciliari – ci sono Angelo Paris, manager di “Infrastrutture lombarde” – la società che si occupa della valorizzazione e della gestione del patrimonio immobiliare della Regione Lombardia – l’ex dg della stessa società Antonio Rognoni (già arrestato a marzo per un’altra inchiesta, ai domiciliari) e Primo Greganti, ex dirigente Pci e Pds, finito nell’inchiesta “Mani Pulite” e condannato per finanziamento illecito al proprio partito. Lo riferisce una fonte investigativa.
Altri nomi noti sono quelli di Gianstefano Frigerio, ex segretario della Democrazia cristiana in Lombardia (poi parlamentare di Forza Italia) anche lui finito nell’inchiesta “Mani pulite” e condannato in via definitiva per corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti; e di Luigi Grillo, già parlamentare di Forza Italia e in precedenza sottosegretario al Bilancio nei primi anni 90. La Finanza ha arrestato anche l’imprenditore edilie Enrico Maltauro e il mediatore Sergio Cattozzo.
Le accuse, a vario titolo, della Procura di Milano riguardano i reati di “associazione a delinquere, corruzione, turbativa d’asta, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, nonché rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio”, dice un comunicato della Finanza. A marzo, commentando l’arresto di Rognoni, il governatore della Lombardia Roberto Maroni aveva escluso ripercussioni sui lavori per l’Esposizione universale di Milano. Ma la nuova inchiesta potrebbe creare ulteriori problemi per la manifestazione del 2015.