MILANO – Abbiamo condiviso che l’accordo di Minsk 2 è la stella polare, la bussola, il punto di riferimento di tutti gli sforzi». Sono questi, secondo le parole del presidente del Consiglio Matteo Renzi, i primi frutti della diplomazia made in Expo. La visita di Vladimir Putin all’esposizione universale di Milano è servita per un incontro bilaterale durato circa un’ora. E concluso con una conferenza stampa congiunta, nella quale il presidente russo ha chiesto di far uscire Mosca dall’isolamento: «Le sanzioni europee vanno eliminate o modificate. L’Italia è il quarto partner commerciale della Russia, ma recentemente gli scambi si sono ridotti del 10 per cento e nell’ultimo trimestre sono scesi del 25 per cento. A causa delle sanzioni le imprese italiane non possono guadagnare un miliardo di euro da contratti già siglati».
La giornata era iniziata con un lungo ritardo rispetto al programma, una novità assoluta nella macchina di Expo. L’alzabandiera ufficiale per dare il via al National Day russo era fissato per le 10.30. Ma Putin e la sua delegazione – che comprendeva 70 giornalisti russi – si sono fatti attendere fino alle 11.45. Poi la stretta di mano con Renzi e i primi discorsi ufficiali. «Tra i nostri due Paesi ci sono rapporti culturali, commerciali e politici strettissimi, da oltre 500 anni», ha ricordato il presidente russo. «Dobbiamo essere uniti contro il terrorismo», ha detto Renzi, che poi ha scherzato: «Vogliamo venire a vincere i mondiali di calcio del 2018 in Russia».
Dopo una visita insieme al padiglione russo e a quello italiano, alle 12.45 Renzi e Putin si sono chiusi in un privatissimo colloquio, con la presenza solo degli interpreti e dell’ambasciatore Armando Varricchio. «Le sanzioni vanno eliminate o modificate, per sostenere le aziende che vogliono collaborare con noi», ha intimato nella conferenza stampa Putin. Che torna a parlare anche di Libia: «La catastrofe di oggi è una conseguenza dell’intervento militare del 2011 e del governo di gruppi estremisti. La Russia voleva risolvere pacificamente il conflitto».
Il leader del Cremlino ha una sua idea su come uscire dall’isolamento diplomatico seguito alla questione ucraina, reso evidente dal recente G7 senza la Russia. «Potrebbe essere utile sviluppare relazioni internazionali anche a livello del G20 – ha detto – perché lì il meccanismo funziona e ci sono altri Paesi importanti come India, Cina, i Paesi africani, il Pakistan». Da parte sua, Renzi è sembrato ottimista: «La volontà di trovare soluzioni insieme sono state una priorità dei nostri colloqui. Se finalmente riuscissimo a concludere il percorso del protocollo di Minsk – ha proseguito – anche la fase delle tensioni, delle difficoltà, delle sanzioni e delle controsanzioni commerciali verrà meno. E potremmo rafforzare anche la cooperazione già in atto in altre zone del mondo, come Iran, Siria, Iraq ed Egitto».