ROMA – Sì dell’Aula della Camera alle mozioni di maggioranza e di Fi sulla partecipazione al programma F35. In base ai testi approvati il governo risulta impegnato, tra l’altro, nel testo del Pd, «a riesaminare l’intero programma F-35 per chiarirne criticità e costi con l’obiettivo finale di dimezzare il budget finanziario originariamente previsto».
Il riesame, viene spiegato nel testo, va fatto «così come indicato nel documento approvato dalla commissione Difesa della Camera dei deputati a conclusione dell’indagine conoscitiva sui sistemi d’arma, in vista del Consiglio europeo del dicembre 2013, tenendo conto dei ritorni economici e di carattere industriale da esso derivanti». Il governo è poi impegnato «a ricercare, entro questi limiti, ogni possibile soluzione e accordo con i partner internazionali del programma F-35, al fine di massimizzare i ritorni economici, occupazionali e tecnologici, valorizzando gli investimenti già effettuati nella Faco e la sua potenzialità quale polo produttivo e logistico internazionale; a mantenere costante il controllo sulla piena rispondenza dei velivoli ai requisiti di efficienza e di sicurezza e ai criteri operativi delle Forze armate».
La mozione Pd (primo firmatario Gian Piero Scanu, capogruppo in commissione Difesa) ha incassato 275 voti favorevoli e 45 contrari con 152 astenuti. Sono state bocciate invece le mozioni presentate da Sel e M5S che puntavano all’uscita dal programma di acquisto e da Lega nord con la quale si chiedeva una sospensione del programma.